Salvini risolve i problemi con la sua taumaturgica presenza

di Gianmichele Laino (giornalettismo.com, 17 luglio 2020)

Clara Rolla si era già fatta conoscere in passato perché aveva detto che anche secondo lei i napoletani puzzano. Oggi si è resa protagonista di un altro intervento appassionato in difesa del capitano Matteo Salvini, a Sorrento per uno dei tanti tour elettorali che caratterizzeranno l’estate della politica italiana. Prima di una passeggiata in centro, che ha preceduto la conferenza stampa e l’intervista con Nicola Porro che il leader della Lega ha concesso nella cittadina del Napoletano, Rolla ha introdotto Salvini con delle parole che «nemmeno la madre osa dire» (parola dello stesso leader della Lega).MatteoSalvini-Clara Rolla«Io definisco Matteo Salvini l’uomo della provvidenza» afferma Clara Rolla in un lunghissimo discorso in cui elogia fino all’inverosimile il leader della Lega, che mostra qualche imbarazzo sempre crescente man mano che l’esponente cittadina della Lega va avanti. Salvini si schermisce, ma lei imperterrita va avanti. Il momento migliore arriva quando Salvini annuncia la sua visita a sorpresa a un grande centro in provincia di Napoli – prima del passaggio a Matera del pomeriggio, alle 18 – in cui sono presenti «moltissimi problemi». «Ma tu li risolverai» – dice la Rolla. Salvini continua a schermirsi: «Non ho ancora il dono di risolvere i problemi con la sola imposizione delle mani». Ma questo aspetto non sembra fermare Clara Rolla, che parla della capacità salviniana di risolvere i problemi con «la sua taumaturgica presenza». Salvini cerca di stemperare («Eeeeeaaawh, addirittura taumaturgica»), ma lei insiste: «Io ci credo davvero. Non riesci ancora a guarire, ma quasi».

Una situazione che ricorda da molto vicino un saggio dello storico francese Marc Bloch (I re taumaturghi), che, partendo dalla leggenda in base alla quale i re Merovingi fossero ritenuti in grado di risolvere alcuni problemi di salute semplicemente con il proprio tocco, illustrava i rapporti feudali all’interno delle società medievali. Un rapporto, quello feudale, appunto, che si basava sulla convinzione popolare – nata in maniera piuttosto complessa e alimentata dalla propaganda del sovrano – che il re fosse anche un guaritore. Quante analogie, nel corso della Storia.

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