Povia for president

di Luca Bottura (repubblica.it, 14 luglio 2018)

Parecchi lettori ricorderanno Giuseppe Povia, cantautore lanciato da Paolo Bonolis con una canzone rodariana: Quando i bambini fanno oh. Successivamente, il Povia raccolse analogo successo con Vorrei avere il becco, brano in cui si immaginava piccione. E i nostri parabrezza ben conoscono quale sia l’attività preferita dei piccioni.PoviaInfatti era alle porte Luca era gay, in cui il Luca in questione guariva dalle sue turpi abitudini grazie a un salvifico amore ancillare. Da quel momento Povia si è inventato una personale via al grillo-leghismo che sunteggia sui social a suon di lunghi monologhi e canzoni di denuncia. O da denuncia. Esemplifico: “Immigrazìa portami via. Che per mandare avanti il Pil, vogliono i nuovi schiavi qui. Se non vuoi fare quel lavoro lo fanno loro, lo fanno loro. E mentre fissi il lampadario ti fregano il salario”. Segue numero di telefono nel caso lo si voglia ingaggiare per feste di piazza. Povia piace a Matteo Salvini, che lo ha definito un artista coraggioso (indovinate un po’? Esatto, su Twitter). Lo stesso Salvini che ieri sui social ha reagito scrivendo “Andate via! Via! Via!” a una sentenza della Cassazione, confermativa di una condanna per odio razziale a un tizio che urlava “Andate via!” ai migranti. Con intenti bellicosi. Lo stesso Salvini che sempre sui social ha promesso conseguenze per chi decide al posto suo (cioè Mattarella). Lo stesso Salvini che è al governo con Rocco Casalino del Grande fratello, il quale in giro per l’Europa si è divertito – ma era una battuta! – a minacciare l’inviato del Foglio. Lo stesso Salvini che ieri faceva a gara di velocità con Toninelli per minacciare Malta in Rete (e San Marino no? Andorra? Le Far Øer?). Lo stesso Salvini che gode dell’astensione benevola di Giorgia Meloni, la quale, pur di recuperare una visibilità social rispetto al ministro della Paura, sta derogando sempre più a una certa presentabilità di cui si era sempre permeata. Ieri, per esempio, ha dato dell’ubriaco a Juncker (che invece al vertice Nato barcollava per la sciatica). E sapete chi ha commentato dicendo che va bene tutto, ma quello ha mal di schiena e forse si stava esagerando? Povia. Che qui e ora propongo dunque come Presidente del Consiglio: sta sempre sui social a non far nulla come gli altri, ha molti follower come Salvini eppure sembra più equilibrato, vanta cinque lettere nel cognome come Conte. Ma almeno i testi se li scrive da solo.