Le fugaci passioni di Emanuele Filiberto, da Torre Annunziata al Metaverso

di Linda Varlese (huffingtonpost.it, 9 novembre 2022)

“Un Re senza corona e senza scorta”, cantava De Andrè. E a Emanuele Filiberto si addice non poco questa definizione. Non sappiamo, in effetti, se lo prenderà o meno come un complimento. Sta di fatto che da quando nel 2002 ha fatto il suo primo ingresso in Italia, dopo gli anni di esilio previsti per tutti i discendenti maschi di Casa Savoia, il principe (ma la dinastia non è riconosciuta dalla Repubblica Italiana), figlio di Vittorio Emanuele e Marina Doria, ha fatto di tutto, passando in maniera disinvolta dalla televisione alla politica, dalla musica allo street food.

Ansa

L’ultima fatica riguarda la volontà di acquistare il Savoia Calcio di Torre Annunziata, in Campania. «Seguo con attenzione la società sportiva da un paio di anni, mi colpì quando tornai per la prima volta in Italia e incontrai il club: mi regalarono la loro maglia. E il fatto che non abbiano mai cambiato quella maglia, quel nome, ecco… mi ha fatto piacere! Come mi ha addolorato vedere la camorra, gli scandali e i conseguenti arresti, macchiare quei colori, quelli della più antica società sportiva del Centro-Sud», ha raccontato in un’intervista al Corriere della Sera. Da qui l’idea di regalare un «futuro di società sportiva pulita» al Savoia Calcio. Dopo gli arresti di inizio ottobre, coordinati dalla Procura di Napoli, a causa dei legami di alcuni dirigenti con la criminalità organizzata che avevano portato ad un giro di estorsioni proprio ai danni della società, Emanuele Filiberto è pronto a rilevare il club. Il principe ha costituito una società per azioni, la Casa Reale Holding, la cui ambizione è quella di «dar vita anche a un centro sportivo per i giovani, per aggregarli e tenerli lontani dalla criminalità».

Il calcio e la filantropia, però, sono solo gli ultimi, in ordine di tempo, campi su cui ha giocato Emanuele Filiberto, al quale di certo non mancano l’eclettismo e la determinazione. Il suo primo amore si chiama televisione: da Ballando con le stelle (talent show che vince in coppia con Natalia Titova), alla conduzione de I raccomandati e di Miss Italia; dalla partecipazione al Festival di Sanremo nel 2010 insieme a Pupo e al tenore Luca Canonici con la canzone Italia amore mio, scritta da lui stesso e musicata dal cantautore toscano, che si classifica in seconda posizione, a quella all’Isola di famosi; fino alle più recenti sfide come concorrente al talent show di Rai 1 Notti sul ghiaccio, condotto da Milly Carlucci, ad Amici Celebrities; e come giudice durante la ventesima e la ventunesima edizione di Amici di Maria De Filippi, insieme a Stefano De Martino e Stash Fiordispino.

Ma non finisce qui. Perché il principe ha tentato anche alcune sortite nella politica: nel 2005 fonda il movimento d’opinione Valori e Futuro che alle elezioni politiche del 2008, però, con soltanto lo 0,4%, fa il peggior risultato della circoscrizione estera Europa, l’unica nella quale si era presentato. Nel 2009 ci riprova candidandosi alle elezioni europee nelle file dell’Unione di Centro, ma non va meglio: nonostante le 22mila preferenze, non viene eletto. Non demorde e nel luglio del 2020 fonda il movimento Realtà Italia: «Se Realtà Italia sarà in futuro un movimento politico o se resterà un movimento di idee per l’Italia non lo so. Ma se deve finire in politica, che sia».

Adesso, tuttavia, è l’imprenditoria a stuzzicare gli appetiti di Emanuele Filiberto. Prima del Savoia Calcio, infatti, c’è stato lo street food: un camioncino dove preparare pasta fresca e poi cucinarla con i sughi della nostra tradizione. «Così è nata la mia nuova iniziativa che ho ribattezzato “Prince of Venice”, Principe di Venezia, il titolo nobiliare che mi ha dato alla nascita mio nonno, re Umberto II», che va avanti dal 2016 e porta per le strade di Los Angeles «i migliori primi piatti italiani a prezzi modici». In mente, comunque, il principe ha anche il Metaverso: «Un progetto imprenditoriale che guarda alle nuove generazioni, molto articolato: avrà a che fare con il Metaverso, sarà un incubatore ma anche un gioco, e avrà a che fare con gli Nft», ha svelato a il Corriere. «Guiderò il progetto — The RoyaLand è il nome con cui lo stiamo testando — come co-fondatore e ceo. E tra un anno la società avrà una sede italiana e una negli Usa». Top secret tutto il resto, per il momento.

Insomma, chi più ne ha più ne metta. Tutto interessa a Emanuele Filiberto, tranne la linea dinastica: nel 2020, infatti, ha annunciato la decisione epocale di designare come capo del casato – e quindi potenziale erede al trono – Vittoria, 16 anni, primogenita delle due figlie avute dall’attrice francese Clotilde Courau. Perché «sarebbe stato anacronistico non dare alla primogenita, di qualunque sesso, il diritto di regnare. E il futuro delle monarchie europee, se si guarda ai nuovi eredi al trono, sarà tutto rosa», spiega lui. Ma l’idea che in realtà si tratti di un tentativo di abbandonare le “rogne” di Casa Savoia per dedicarsi totalmente alle sue passioni, non è peregrina. Beghe, come i grattacapi che gli ha procurato il papà (nel corso degli anni alcuni scandali legati a vicende giudiziarie hanno contrassegnato la vita di Vittorio Emanuele, che, a oggi, è sempre stato prosciolto dalle accuse più gravi e condannato solo per porto abusivo di armi da fuoco a sei mesi con la condizionale – N.d.R.), che portano via al “principe”, simpatico guascone, gaffeur di natura (come quando si lasciò sfuggire un tweet, poi cancellato, in cui chiamava i partigiani “parassiti” – N.d.R.), tempo e fatica.

Su una in particolare, però, non molla ed è pronto a dar battaglia: è quella che riguarda i gioielli di famiglia, chiusi nei caveau della Banca d’Italia dal 1946, di cui i Savoia chiedono la restituzione. Fallita una prima mediazione, Emanuele Filiberto si dice pronto a ricorrere alle vie legali. D’altronde parliamo di un valore totale che si aggira intorno ai 300 milioni di euro: che il principe li voglia usare per finanziare le proprie attività? Si scherza. Si sa, infatti, che i compensi per le partecipazioni televisive non sono poca cosa: pare che solo per fare da concorrente a Ballando con le stelle abbia percepito una cifra a tre cifre; non ci è dato sapere quanto riceva, invece, per far parte della giuria di Amici. Insomma, Emanuele Filiberto lo showman, l’imprenditore, il filantropo, il politico e ora anche il patron. In ultimo, il Re. “Senza corona e senza scorta”.

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