La lotta tra @KensingtonRoyal e @SussexRoyal per il dominio di Instagram

(ilpost.it, 29 febbraio 2020)

Da quando il 27 novembre 2017 il principe Harry d’Inghilterra annunciò il fidanzamento con l’attrice americana Meghan Markle, iniziò a farsi strada una divisione tra i sudditi e tra gli appassionati della Corona britannica di tutto il mondo. C’era chi preferiva loro – più giovani e moderni – e chi restava fedele al principe William, secondo discendente in successione al trono britannico dopo il padre, il principe Carlo, e a sua moglie Kate Middleton, più classici e vicini ai costumi tradizionali della famiglia reale.

Instagram @sussexeroyal
Instagram @sussexeroyal

La rivalità, com’era facile immaginare, è cresciuta nel tempo e poco più di un mese fa il sito Buzzfeed aveva confrontato titoli e articoli di giornali britannici per mostrare l’impari trattamento che riservavano a Meghan Markle, di origine afroamericana, rispetto a Kate Middleton, bianca e inglese. Un articolo appena uscito sul New York Times ha analizzato in modo dettagliato e insieme spiritoso la popolarità delle due coppie attraverso i loro account Instagram, scoprendo che molto probabilmente c’è qualcosa che non torna: «un’attività evidentemente sospetta dei followers» di William e Kate.

Al momento @KensingtonRoyal, l’account su Instagram di William e Kate, e @SussexRoyal, quello di Harry e Meghan, hanno più o meno lo stesso numero di followers: circa 11,2 milioni. Il secondo account è stato fondato nell’aprile del 2019: fino a quel momento @KensingtonRoyal era stato condiviso tra le due coppie, anche durante il matrimonio di Harry e Meghan nel maggio 2018, in cui ricevettero i titoli di duchi di Sussex. Per tutto quel tempo la popolarità di Harry e quella di Meghan Markle – un’attrice famosa, soprattutto per la serie tv Suits, che su Instagram aveva più di 2 milioni di followers – contribuì alla crescita di @KensingtonRoyal. Il giorno prima dell’annuncio del loro fidanzamento, l’account aveva ottenuto 981 nuovi followers, arrivando a 2,27 milioni, il giorno dell’annuncio ne ottenne 104.092 e il loro matrimonio portò altri 1,5 milioni di followers. Complessivamente, dall’arrivo di Meghan Markle, i followers di @KensingtonRoyal triplicarono.

Il 2 aprile 2019 venne aperto @SussexRoyal. Da subito fu estremamente popolare, diventando l’account Instagram a ottenere più velocemente di sempre un milione di followers (5 ore e 45 minuti, battuto solo, a fine 2019, dall’apertura dell’account dell’attrice Jennifer Aniston). Cercò di distinguersi da subito da @KensingtonRoyal con un colore identificativo – il blu –, un font personalizzato e un tono molto diverso, più spontaneo e indipendente dalla stampa e dai comunicati ufficiali: mostra spesso immagini che non si trovano altrove ed è la fonte primaria di comunicazioni e notizie sulla coppia. Sembrava evidente che presto @SussexRoyal avrebbe superato @KensingtonRoyal per numero di followers, considerando anche che su Google c’erano molte più ricerche su Harry e Meghan che su William e Kate (da novembre 2017 a gennaio 2020, le prime rappresentarono l’83 per cento del totale delle ricerche sulle due coppie in tutto il mondo). Eppure questo sorpasso non è ancora avvenuto.

Il New York Times scrive che ogni giorno, dall’aprile del 2019 al 21 gennaio 2020 – nonostante la nascita di Archie, il primo figlio di Harry e Meghan, e la decisione di uscire dalla famiglia reale –, il seguito su Instagram di Kate e William è sempre stato superiore: «alcuni hanno visto nei dati una possibile campagna nascosta, forse con l’obiettivo di gonfiare l’apparente popolarità di una coppia rispetto all’altra». Secondo CrowdTangle, uno strumento di analisi dei social media di proprietà di Facebook, dei 10 post su Instagram con più like pubblicati da @KensingtonRoyal o @SussexRoyal, 9 mostrano Harry, Meghan o entrambi; sono assenti solo in uno, un’immagine del primo giorno di scuola della principessa Charlotte, figlia di William e Kate (all’ottavo posto). Dall’aprile del 2019 allo scorso gennaio @SussexRoyal ha ricevuto in totale molti più like di @KensingtonRoyal, circa 13,5 milioni, e ha vinto anche la “guerra dei commenti”, ricevendone circa il doppio. I followers di @SussexRoyal sono molto più attivi e nel giro di un mese e mezzo dalla creazione dell’account arrivarono a 8 milioni, una cifra che @KensingtonRoyal aveva impiegato più di 4 anni per raggiungere.

Questi indicatori di popolarità possono far sollevare qualche dubbio e hanno spinto il New York Times ad analizzare più nel dettaglio l’andamento dei nuovi followers. Un post di @SussexRoyal pubblicato alle 14:40 di un venerdì, che mostrava il principe Harry a cavallo, aveva fatto perdere 420 followers ma guadagnarne 1.200 in 5 ore, ottenendo anche 420mila like. Un post pubblicato da @KensingtonRoyal alle 06:47 dello stesso giorno, che mostrava uno sfocato ritratto della regina Vittoria, perse 730 followers ma ne guadagnò 3.500 sempre in 5 ore, durante le quali ottenne anche 283mila like, la metà della foto di Harry a cavallo. Il New York Times fa qualche altro confronto simile e sottolinea che dal 21 maggio il tasso di crescita giornaliero dei followers di @KensingtonRoyal iniziò a superare costantemente quello di @SussexRoyal, passando inspiegabilmente dallo 0,06 per cento allo 0,11 per cento. Una cosa resa strana anche dal fatto che quel giorno non aveva pubblicato niente. Prima che @SussexRoyal esistesse, @KensingtonRoyal guadagnava circa 1.000 followers al giorno nei giorni buoni, ma dal 1° gennaio al 31 marzo 2019 ne guadagnò circa 10mila. Un altro aspetto insolito è che la popolarità di @KensingtonRoyal non è proporzionale alla crescita degli account a loro dedicati e gestiti dai fan, che invece è molto più bassa.

Una delle spiegazioni, secondo il New York Times, è che @KensingtonRoyal abbia ricevuto un aumento di followers attraverso i bot, un’operazione che non dev’essere per forza realizzata dal proprietario dell’account. Verificare l’acquisto di followers è diventato quasi impossibile e le uniche persone che hanno gli strumenti per farlo sono interne a Instagram. Jay Owens, un ricercatore di social media di Londra, ha detto di essere certo al 95 per cento che dall’aprile del 2019 @KensingtonRoyal non abbia acquistato followers perché non si sono verificate le cose che normalmente accompagnano questa pratica, come l’arrivo inspiegabile di migliaia di seguaci. Altri sono meno perentori, come Samuel Woolley, professore alla University of Texas specializzato in social media e propaganda politica. Woolley ha spiegato che molte delle persone che oggi si servono di falsi followers usano strategie sofisticate che rendono più difficile essere scoperti. Per esempio, anziché con un’aggiunta massiccia e sospettosa, i nuovi followers si aggregano in piccoli ma costanti gruppetti.

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