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Da dove viene l’armocromia

(ilpost.it, 5 maggio 2023)

La scorsa settimana si è parlato molto di un’intervista della rivista di moda Vogue alla segretaria del Partito Democratico Elly Schlein. A diventare oggetto di dibattito è stato in particolare il passaggio in cui Schlein diceva di aver chiesto aiuto a una consulente d’immagine, nello specifico un’armocromista, per scegliere come vestirsi. Dai molti pareri che negli ultimi giorni sono stati espressi a riguardo è emerso come la parola “armocromia”, e la pratica che definisce, siano ben note da anni per molte persone ma sconosciute per moltissime altre, alcune delle quali hanno contribuito a moltiplicare le ricerche su Google degli ultimi giorni sul tema.

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Moda e politica

di Arianna Chirico (alfemminile.com, 8 maggio 2023)

Ad aprire la diatriba, l’accusa di aver affrontato argomenti apparentemente voluttuari su una prestigiosa rivista di moda, in aggiunta del fatto che l’intervista rilasciata da Elly Schlein a Federico Chiara sia stata la prima dopo la nomina a segretaria del Partito Democratico e sia stata concessa a Vogue Italia e non a un quotidiano straniero o a un settimanale popolare. Pur trattandosi di un magazine di moda, l’intervista ha abbracciato le tematiche più svariate, dalla politica estera ai problemi ambientali, dalla leadership ai nazionalismi, dalle disuguaglianze alla questione salari.

Ph. Enrico Brunetti / Vogue Italia

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Per una volta che la sinistra si vuol vestire meglio

di Fabiana Giacomotti (ilfoglio.it, 28 aprile 2023)

Telefona il collega della rivista di gossip e chiede “fino a quando si possa risalire indietro nel tempo per trovare un politico che si affida a un consulente di immagine” e ride quando gli citiamo di istinto Giulio Cesare, che era ossessionato dalla calvizie incipiente, o Elisabetta I che aveva fissato i codici pubblici della propria immagine al punto che, quando passava in carrozza, vecchia e sdentata, per le campagne inglesi, nessuno era in grado di riconoscerla perché, come una influencer contemporanea, diffondeva di sé ritratti ampiamente “filtrati” dalle mani dei pittori di corte, dove continuava ad assomigliare alla “regina vergine” salita al trono quarant’anni prima.

Ph. Enrico Brunetti / Vogue Italia

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