Parte la caccia alla foto segnaletica di Trump

(agi.it, 1° aprile 2023)

Il tema della foto segnaletica di Donald Trump irrompe nel caso Stormy Daniels. Finirà per essere pubblicata nonostante il divieto? Diventerà un gadget della campagna presidenziale del tycoon? L’ex presidente degli Stati Uniti, incriminato dal gran giurì per il pagamento in nero nel 2016 della pornostar che voleva rivelare la loro breve relazione, in base al protocollo giudiziario stabilito per i sospettati verrà sottoposto martedì, quando dovrà presentarsi al tribunale di New York, al prelievo delle impronte digitali e alla foto segnaletica.

Ph. Lynne Sladky / Ap

In teoria questa procedura dovrebbe restare segreta, ma nello Stato di New York il divieto alla pubblicazione della foto segnaletica non è così ferreo, dipende dai casi. Molte foto segnaletiche sono state pubblicate anche sui giornali locali, di recente. Gli analisti prevedono la caccia allo scatto da parte dei giornali, anche perché il soggetto è un personaggio celebre. Laura Ingraham, conduttrice star di Fox News, ha lanciato l’allarme e accusato i Democratici di «salivare dalla voglia di far uscire la foto».

Uno dei conduttori della rete, Pete Hegseth, sostiene invece che la pubblicazione del cosiddetto “mug shot” del tycoon, il ritratto frontale e di profilo, favorirà la vittoria di Trump e la foto finirà per essere stampata su magliette e tazze. «Ricordate» ha detto Hegseth «le foto segnaletiche di Elvis, Frank Sinatra e Jimi Hendrix? Li fecero diventare delle star. Ecco, quella di Trump lo trasformerà in un eroe, il simbolo della paura delle élite di Washington e di quello che sono capaci di fare pur di mantenere il potere». «Potrebbe farsela scattare in maglietta» ha aggiunto Hegseth, «vedrete, diventerà un’icona». «È un’idea fantastica», ha rilanciato Sean Hannity, uno dei conduttori amici di Trump.

Lo staff della campagna dell’ex presidente non ha commentato, ma sui social e sui siti dei giornali i sostenitori di Trump hanno già cominciato a esprimere il loro parere: «Voi stampatene una sulla maglietta e sulle tazze» hanno scritto in molti, «e io le comprerò». L’ex presidente americano ha raccolto più di 4 milioni di dollari nelle 24 ore successive alla notizia della sua incriminazione per aver pagato il silenzio dell’attrice porno Stormy Daniels. Lo ha fatto sapere il suo staff, precisando che oltre il 25% delle donazioni proviene da persone che non avevano mai sostenuto prima il tycoon. Un fatto che «consolida ulteriormente lo status del presidente Trump come chiaro favorito nelle primarie repubblicane». Dai suoi uffici sono anche state inviate diverse email di raccolta fondi e sono state chieste donazioni anche sulla piattaforma Truth Social.

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