Un altro film su Berlusconi rimasto invisibile per anni

(ilpost.it, 6 giugno 2025)

È abbastanza nota la storia di Loro, il film di Paolo Sorrentino su Silvio Berlusconi comprato da Mediaset e mai uscito in dvd, blu-ray o in streaming, quindi impossibile da vedere a meno che non ne venga organizzata una proiezione. Meno nota è invece la storia di un altro film su Berlusconi, non d’autore ma a sua volta rimasto invisibile per anni: La brutta copia, quinto e penultimo film da regista di Massimo Ceccherini.

Fu terminato nel 2002 e poi tenuto bloccato dalla produzione fino al 2013, quando fu riconvertito in film per la televisione e uscì con poco clamore in dvd. Da poco La brutta copia è stato reso disponibile da Mediaset sulla sua piattaforma di streaming Infinity (accessibile anche attraverso Prime Video con un abbonamento aggiuntivo). È l’ultimo film della Cecchi Gori Group a essere mai stato distribuito, anche se, per l’appunto, si è trattato di una distribuzione quasi inesistente, arrivata con dieci anni di ritardo. Naturalmente c’è un motivo.

La brutta copia, infatti, è un film a episodi in cui vengono raccontate tre storie di persone che sono “copie” di qualcos’altro: in una di queste viene preso in giro Silvio Berlusconi, ritratto come un’intelligenza aliena che plagia le menti. Con lui però Vittorio Cecchi Gori in quel momento aveva ancora importanti legami d’affari, e non era nella posizione di metterli a rischio. Ad oggi, La brutta copia è l’unico film popolare dell’epoca che racconti direttamente l’influenza e il ruolo di Silvio Berlusconi nei primi anni Duemila.

La brutta copia è il film forse più personale di Massimo Ceccherini, che, oltre alla carriera da attore, ne ha avuta quasi da subito una da sceneggiatore e regista. Pur non essendo tra i più tecnici e sofisticati registi italiani, ha sempre girato storie fuori dai canoni, che non somigliano a nient’altro, piene di un umorismo libero e surreale. Da oltre dieci anni non fa più il regista, ma è stato sceneggiatore di Pinocchio e di Io capitano di Matteo Garrone.

In La brutta copia c’è una parte in cui Ceccherini mette in scena una versione modificata e allegorica di ciò che gli è successo e dei problemi che ha avuto con l’alcol quando ha cominciato ad avere grande successo. Un’altra è dedicata alla vera e triste storia di Aldo Pellegrini (interpretata da Pellegrini stesso), imitatore professionista di Adriano Celentano ossessionato dall’idea di riuscire a incontrarlo. E poi c’è quella su Berlusconi. È la storia di tre matti che fuggono dalla casa di cura in cui sono ricoverati perché, durante la grande campagna elettorale del 2001, quella degli slogan “Meno tasse per tutti”, uno di loro si convince di aver capito che Berlusconi è un alieno.

I tre (interpretati dallo stesso Ceccherini, da Rocco Papaleo e da Carlo Monni) viaggiano verso Arcore e scoprono di poter ottenere soldi da chiunque solo ripetendo le frasi della campagna elettorale di Berlusconi, come fossero comandi che stimolano le persone a obbedire. Nella sede di Mediaset incontrano anche schiere di ragazze che orbitano lì intorno e che, nello stesso modo, si concedono a loro. Berlusconi sarebbe stato indagato per le feste ad Arcore solo otto anni dopo. Alla fine riescono a penetrare nella villa e scoprono che Berlusconi è davvero un’intelligenza aliena. Lui li ricompensa della scoperta nominandoli direttori di Rete 4, Canale 5 e Italia 1.

In una scena finale del film lo stesso Ceccherini, parlando al pubblico, precisa che ogni riferimento a cose, persone o animali esistenti è casuale, che non c’è alcuna invasione aliena «ma ci sono certi terrestri…», mentre dietro di lui compare uno dei tipici manifesti elettorali con la faccia di Silvio Berlusconi. Come racconta lo stesso Ceccherini nei contenuti extra del dvd, Vittorio Cecchi Gori gli approvò la sceneggiatura e gli fece fare il film, per il quale ritappezzarono alcune strade con i noti manifesti elettorali, venendo continuamente insultati da passanti che ritenevano stessero girando degli spot per Forza Italia.

Solo una volta finite le riprese gli fu detto che La brutta copia così com’era non sarebbe potuto uscire, nonostante fossero stati già spesi tutti i soldi stanziati per produrlo. Per provare a rimediare, secondo Cecchi Gori, sarebbe stato necessario rifare uno dei tre episodi, «magari con Valeria Marini», all’epoca sua fidanzata. Dopo molte insistenze di Ceccherini per sapere le ragioni di questo blocco, Cecchi Gori lo portò in un bagno e gli spiegò che in quel momento Silvio Berlusconi era la sua «unica ancora di salvezza».

Nel 1989 il gruppo Cecchi Gori aveva fondato insieme alla Silvio Berlusconi Communications una nuova società di produzione e distribuzione, la Penta Film, con cui furono prodotte e distribuite pellicole di successo tra cui Mediterraneo, Volere volare, Il postino, La scuola e Johnny Stecchino, coprodotti titoli come Nikita e Il piccolo Buddha, oltre che distribuiti molti grandi film americani in Italia. La Penta Film venne sciolta nel 1995 e il gruppo di proprietà di Berlusconi rilanciò la propria casa di distribuzione, Medusa Film. In seguito, nonostante fossero società separate, Cecchi Gori Group e Medusa Film hanno collaborato a lungo, con la seconda che contribuì alla distribuzione di molti film della prima.

Nonostante la seconda metà degli anni Novanta sia stato un ottimo periodo per la Cecchi Gori Group, che produceva e distribuiva i film di Leonardo Pieraccioni, come Il ciclone e Fuochi d’artificio (all’epoca gli incassi più alti nella storia del cinema italiano), il gruppo andò comunque in crisi dopo il Duemila. La società sarebbe definitivamente fallita nel 2007 ma già tra il 2001 e il 2002, quando si girava La brutta copia, Ceccherini racconta di continui problemi economici: «Andavano tutti via: un giorno il fonico, che si portava via anche il materiale tecnico; un giorno il truccatore. Parlai con Cecchi Gori, che venne sul set, mise tutti in cerchio e fece un monologo a tutti i reparti sul fatto che attraversava un momento difficile ma li avrebbe pagati».

In seguito, tra il 2002 e il 2007, la Cecchi Gori Group realizzò diversi altri film, tra cui molti dei fratelli Vanzina, ma anche My name is Tanino di Paolo Virzì, tutti usciti regolarmente, fino all’ultimo: Scusa ma ti chiamo amore, di Federico Moccia, nel 2008. Prima del fallimento la parte della Cecchi Gori Group che si occupava della distribuzione in home video dei titoli del grande catalogo della società venne scorporata, diventando autonoma con il nome di CG Entertainment con il quale ancora opera.

Quella società deteneva quindi i diritti di La brutta copia, in quel momento ancora mai uscito, e nel 2013, quando c’era una percezione diffusa che il potere e l’influenza di Silvio Berlusconi fossero in calo, il film fu fatto uscire in dvd. Non è chiaro come mai La brutta copia sia stato distribuito da Mediaset ora: le piattaforme di streaming sono comunque solite mettere e togliere i film dal proprio catalogo di frequente, facendoli avvicendare a seconda della disponibilità dei diritti o delle promozioni che intendono fare.

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