Archivio mensile:Giugno 2021

Trump resterà sospeso da Facebook per almeno due anni

(ansa.it, 5 giugno 2021)

Donald Trump è sospeso da Facebook per due anni. Lo annuncia il social network, sottolineando che al termine dei ventiquattro mesi gli esperti valuteranno di nuovo il caso. Trump potrà essere riammesso solo se le condizioni lo permetteranno. La decisione di Facebook segue le valutazioni del suo Oversight Board, che, il mese scorso, aveva criticato la sospensione senza scadenza dell’ex presidente degli Stati Uniti. «Data la gravità delle circostanze che hanno portato alla sospensione di Trump, riteniamo che le sue azioni costituiscano una seria violazione delle nostre regole che merita la maggiore sanzione. Sospendiamo i suoi account per due anni a partire dalla data della sua iniziale sospensione, il 7 gennaio di quest’anno», afferma Facebook.

Ansa
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Trump ha chiuso la sua pagina web ma potrebbe tornare in streaming

(agi.it, 2 giugno 2021)

La pagina web di Donald Trump (From the Desk of Donald J. Trump), con la quale divulgava comunicati da quando è stato bandito dai social media, è stata definitivamente chiusa. Lo ha reso noto il suo portavoce, Jason Miller, parlando sulla Cnbc. «Era sono un ausilio all’impegno sul quale stiamo lavorando», ha detto Miller, annunciando «presto» novità. Intanto, secondo le anticipazioni di Axios, l’ex presidente degli Stati Uniti starebbe valutando una propria compagnia d’informazione che comprenderebbe anche un servizio in streaming denominato Trump Plus.

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I “musicarelli”, creature dell’industria militare

di Michele Bovi (huffingtonpost.it, 22 maggio 2021)

“La bomba cinemusicale del secolo”, quanta ironia ci fosse nella scelta non siamo in grado di saperlo, di certo non poteva esserci slogan più adeguato per quel prodotto della riconversione industriale che trasformava uno strumento impiegato fino a poco tempo prima per finalità belliche in un apparecchio per ascoltare le canzoni di moda con in più la visione degli esecutori. Si chiamava “fonografo visivo”, o meglio Cinebox, un jukebox con lo schermo per riprodurre a colori i filmati, ovvero gli antenati del videoclip. A fabbricarlo era la Ottico Meccanica Italiana (Omi), azienda nella Capitale con più di mille dipendenti, leader mondiale nella aerofotogrammetria.

Archivio Bottani-Bovi
Archivio Bottani-Bovi

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Come i Bts e la loro Army hanno cambiato il music business

di Francesco Cellino (vice.com, 4 maggio 2021)

Un comizio elettorale di Donald Trump che si trasforma in un flop clamoroso. Un Parlamento che modifica rigidissime leggi sul servizio militare. Una raccolta fondi milionaria per Black Lives Matter. Un titolo in Borsa che schizza alle stelle. C’è un filo che unisce tutti questi eventi apparentemente distanti, e quel filo passa per la boy band più seguita al mondo e una devota rete di fan pronti a mobilitarsi per le iniziative più disparate. Se il 2020 passerà alla storia per i motivi che possiamo immaginare, sento il dovere di aggiungere una postilla per bilanciare il tutto: il 2020 è stato (anche) l’anno dei Bts.

Big Hit Entertainment
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Al Bano invita Salvini ai mondiali di Judo (con Orbán e Putin)

di Marco Cremonesi (corriere.it, 31 maggio 2021)

La diplomazia del Judo in azione. Tra Matteo Salvini, Viktor Orbán e Vladimir Putin spunta il nome di un intermediario del tutto inatteso: Al Bano. Succede che domenica si apriranno a Budapest i mondiali di Judo, arte marziale amata dal presidente russo Putin, che la pratica da decenni. E il leader di Mosca sarà sul Danubio per sostenere e applaudire la squadra russa. Con lui ci sarà il padrone di casa, il premier ungherese Orbán. A cantare l’inno della Federazione Internazionale del Judo (Ijf) sarà il nostro Al Bano, ma non è affatto una sorpresa. Il popolare cantante parteciperà alla cerimonia in una doppia veste: oltre a quella di interprete, da un paio d’anni, dell’inno ufficiale, quella di ambasciatore del Judo, sport di cui è a sua volta appassionatissimo.

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40 anni senza Rino Gaetano

di Paolo Biamonte (ansa.it, 2 giugno 2021)

All’alba del 2 giugno di 40 fa, Rino Gaetano moriva per le conseguenze di un incidente stradale: un terribile frontale tra la sua macchina, che aveva invaso la corsia opposta, e un camion sulla via Nomentana a Roma avvenuto nella notte. Aveva solo 31 anni. A rendere, se possibile, ancora più tragica la vicenda, il fatto che l’artista calabrese fu respinto da vari ospedali a causa della mancanza di un’adeguata struttura di traumatologia cranica: quando finalmente arrivò al Policlinico Gemelli era tardi. E sull’assurdità di questa morte prematura è calata anche la nebbia inquietante di una premonizione: dieci anni prima, nella Ballata di Renzo, aveva raccontato una storia identica alla sua: un uomo investito da un’auto che muore perché respinto dagli stessi ospedali che poi avrebbero respinto anche lui.

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L’Eurovision 2022 sarà in Italia: l’unico che può organizzarlo è il generale Figliuolo

di Saverio Raimondo (ilfoglio.it, 26 maggio 2021)

Sabato sera l’Italia ha vinto l’Eurovision Song Contest, che, per chi non lo sapesse, è una gara d’appalto in mondovisione: al Paese vincitore spetta, infatti, l’organizzazione del festival l’anno seguente. Dunque saremo noi, l’Italia, a dover organizzare l’Eurovision 2022: eventualità che, secondo voci incontrollate, per anni abbiamo cercato di evitare (mandando cantanti scarsi o canzoni orripilanti) per risparmiarci l’onere organizzativo, ma soprattutto economico. Quest’anno però siamo andati per vincere: i 209 miliardi del Recovery ci consentiranno di mettere in piedi un Eurovision con i fiocchi – i costi di un Eurovision oscillano fra i 20 e i 30 milioni di euro, noi mettiamoci sopra 1 miliardo e crepi l’avarizia; con così tanti soldi riusciremmo persino a garantire la droga per le rock band affinché non risultino vergognosamente negative al test.

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