Archivio mensile:Aprile 2022

L’abusata simbologia di Harry Potter per commentare l’attualità politica

di Pietro Minto (ilpost.it, 29 marzo 2022)

Lo scorso 28 febbraio l’artista di strada polacco Kawu ha pubblicato sul suo profilo Instagram un murale da lui realizzato a Poznań, una città della Polonia occidentale. Raffigura il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nei panni di Harry Potter e il presidente russo Vladimir Putin come il suo antagonista Voldemort. L’immagine ha avuto successo sui social network, suscitando reazioni diverse: accanto a chi ha trovato calzante il parallelo tra i due capi di Stato e i personaggi di J.K. Rowling, autrice della saga di romanzi per ragazzi Harry Potter, c’è chi l’ha criticata per la superficialità con cui tratta un conflitto complesso e tragico, riducendolo a una banale lotta tra il bene e il male. Negli ultimi anni, infatti, la serie di Harry Potter è stata spesso utilizzata per commentare la cronaca politica, tanto da aver ispirato un meme che è tornato a circolare, soprattutto su Twitter, in questi giorni: “Read another book”, ovvero “Leggete un altro libro”.

kawuart via Instagram

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La reunion dei Pink Floyd per l’Ucraina

di Claudia Fascia (ansa.it, 7 aprile 2022)

I Pink Floyd tornano a suonare insieme per un nuovo brano dal titolo Hey Hey Rise Up, in uscita l’8 aprile, a supporto al popolo ucraino. Si tratta della prima musica originale registrata dai Pink Floyd riuniti dai tempi di The Division Bell, del 1994. La traccia vede la collaborazione di David Gilmour e Nick Mason con il bassista Guy Pratt, Nitin Sawhney alle tastiere, con una performance vocale straordinaria di Andriy Khlyvnyuk della band ucraina Boombox. Registrata mercoledì 30 marzo, utilizza la voce di Andriy estrapolata da un suo post Instagram che lo immortala mentre canta in Sofiyskaya Square a Kiev. Il brano Oh, The Red Viburnum In The Meadow è un brano ucraino folk di protesta scritto durante la prima guerra mondiale che si è diffuso in tutto il mondo durante lo scorso mese contro l’invasione dell’Ucraina.

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Sarah Palin si è candidata a deputata e tornerà in politica

(ilpost.it, 2 aprile 2022)

La politica statunitense Sarah Palin, ex governatrice dell’Alaska ed ex candidata alla vicepresidenza degli Stati Uniti, ha annunciato la sua candidatura per l’unico seggio espresso alla Camera dall’Alaska, e quindi la sua decisione di tornare a far parte attivamente della politica nazionale americana. Palin, che fa parte del Partito Repubblicano, era diventata improvvisamente un personaggio nazionale durante la campagna per le elezioni del 2008, quando era stata scelta a sorpresa da John McCain come sua candidata alla vicepresidenza. Per quanto inizialmente avesse dato slancio ed entusiasmo a una campagna che faticava a ingranare, nel giro di poche settimane l’estremismo delle sue posizioni politiche e una serie di grossi errori e gaffe avevano compromesso i suoi consensi e danneggiato lo stesso McCain.

Sarah Palin via Twitter

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Jen Psaki lascia la Casa Bianca e va in tv

di Massimo Basile (agi.it, 1° aprile 2022)

Quando la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, fece il suo ingresso nella briefing room, il suo arrivo venne visto dai media come il ritorno a un rapporto normale con l’informazione. Per quattro anni i portavoce di Donald Trump avevano utilizzato l’incontro quotidiano con i giornalisti come un appuntamento rovente per regolare i conti, lanciare minacce, dare risposte beffarde. Con l’ultima della serie, Kayleigh McEnany, c’era stato lo svilimento del ruolo di portavoce, ridotto a una funzionaria capace solo di leggere le risposte già preparate dallo staff, senza mai andare a braccio. McEnany, era l’opinione comune dei media americani, era lì solo come figurina, non conosceva alcun tema. Con Jennifer Rene Psaki, per tutti Jen, 43 anni, da Stamford, Connecticut, sposata, due figli, giornalista di origine greche e polacche, la Casa Bianca era tornata alla grande tradizione dei portavoce.

Ph. Alex Wong / Getty Images

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Papa Francesco e Benigni in tv a Pasqua

di Antonio Gurrado (ilfoglio.it, 31 marzo 2022)

Non vedo l’ora che arrivi Pasqua per piantarmi davanti alla tv. L’ad Carlo Fuortes ha infatti annunciato che per l’occasione la Rai manderà in onda una trasmissione speciale: un racconto degli episodi del Vangelo tramite le grandi opere d’arte, affidato a un narratore d’eccezione, Papa Francesco, già titolare di una seguitissima rubrica domenicale e che alcuni di voi ricorderanno come ospite nel fortunato contenitore di Fabio Fazio. Per raggiungere però e coinvolgere maggiormente anche quelle ampie fasce di pubblico che non conoscono il Pontefice o che rischiano di annoiarsi con arte e teologia, nella trasmissione pasquale il Papa sarà affiancato da un insigne dantista, un rinomato pacifista, un docente ad honorem di Diritto costituzionale e un regista premio Oscar.

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Addio a Patrick Demarchelier, che rese ancora più iconica Lady D

di Federico Rocca (vanityfair.it, 1° aprile 2022)

“Hai chiamato Demarchelier?”. Il grande pubblico, quello vastissimo dei blockbuster cinematografici hollywoodiani, l’ha conosciuto probabilmente così, grazie a una battuta rivolta dalla temibile Miranda Priestly alla sprovveduta Andrea Sachs ne Il diavolo veste Prada. Ma il mondo della moda Patrick Demarchelier già lo conosceva benissimo. Lo stimava, lo amava, quasi lo venerava. Oggi uno dei fotografi più iconici degli ultimi decenni non c’è più: è morto, infatti, all’età di 78 anni Patrick Demarchelier – l’annuncio affidato a Instagram –, uno dei fotografi più raffinati e ricercati dal mondo della moda, ma anche dello spettacolo, grazie alla sua sensibilità e alla sua delicatezza. E alla sua innata capacità di esaltare la bellezza e la grazia delle donne, ma non solo.

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Zelensky in video ai Grammy: «Riempite il silenzio della morte con la vostra musica»

(ansa.it, 4 aprile 2022)

«Aiutateci, ma non col silenzio. Riempite il silenzio della morte con la vostra musica»: è l’appassionato e commovente appello lanciato a sorpresa dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un messaggio video alla notte dei Grammy a Los Angeles. Nella ormai consueta maglietta verde militare e parlando in Inglese, Zelenksy ha contrapposto l’orrore della guerra alla bellezza della musica. «La guerra? Cosa ci può essere di più opposto alla musica?», ha detto il leader ucraino. «I nostri musicisti mettono il giubbotto antiproiettile invece dello smoking. Cantano per i feriti. Negli ospedali. Anche per quelli che non li possono sentire. Ma la musica riesce a sfondare comunque», ha proseguito.

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Sean Penn chiede una “colletta” ai miliardari per fermare la guerra

di Fabiana Salsi (vanityfair.it, 2 aprile 2022)

La fine della guerra in Ucraina per Sean Penn è anche in mano ai miliardari. Anzi, i miliardari secondo lui potrebbero essere decisivi per determinare le sorti del conflitto e dare il colpo finale all’esercito russo. L’attore due volte premio Oscar lo ha appena scritto su Twitter, ipotizzando anche un calcolo: «2 squadroni di F-15 o 16 (ovvero 12 velivoli con una tecnologia migliore dei Mig russi o dei SU) adeguati per piloti ucraini rapidamente addestrabili (3 settimane) costerebbero a un privato circa 300 milioni di dollari», ha scritto Penn. «A questi» ha proseguito «basterebbe aggiungere 200 milioni in difesa missilistica per un totale di 500 milioni». Poi ha continuato con un altro tweet, scrivendo: «Un miliardario potrebbe porre fine a questa guerra in Ucraina. Ovviamente ci sono componenti aggiuntive da considerare, ma credo che valga la pena pensarci».

Ph. Chris Pizzello / Invision – Ap

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Jorit fermerà la guerra in Ucraina?

di Manuel Peruzzo (ilfoglio.it, 31 marzo 2022)

Fermi tutti: la soluzione della guerra in Ucraina è disegnata sulla facciata dell’Istituto Tecnico Industriale Righi di Fuorigrotta. Vladimir Putin ha elogiato il murale di Dostoevskij a Napoli disegnato dallo street artist Jorit in seguito alle giuste polemiche circa la russofobia italiana. Ormai è impossibile fare un’autocritica all’Occidente senza che venga strumentalizzata dalla propaganda: siano le lezioni universitarie sugli scrittori russi che vengono rimandate o la cancel culture contro J.K. Rowling. Putin ha parlato di “speranza”, “simpatia reciproca”, “cultura che unisce” e che mostra finalmente a tutti “la verità”. Dove con ciò intende che stiamo facendo alla Russia la stessa cosa che i nazisti hanno fatto alla “cultura anti-tedesca”.

Ph. Jorit Agoch

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