Quante copie vendono i libri dei politici

(ilpost.it, 29 giugno 2025)

La settimana scorsa negli Stati Uniti è stato pubblicato Io sono Giorgia, il libro autobiografico della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, uscito in Italia nel 2021. Tradotto come I am Giorgia, ha una citazione di Donald Trump che dice che «Meloni è una leader fantastica» in copertina e una prefazione di Donald Trump Jr., figlio maggiore del presidente statunitense.

È piuttosto insolito che un libro firmato da un politico italiano sia tradotto all’estero, ma Io sono Giorgia era già stato un caso anomalo in Italia per l’alto numero di copie vendute: secondo le stime usate dagli editori sono più di 170mila, tantissime per qualsiasi genere di libro ma ancora di più per quelli dei politici. Si potrebbe ipotizzare che il numero di copie vendute del libro di un politico sia proporzionale ai consensi elettorali che ha ricevuto, e sicuramente una certa correlazione c’è, soprattutto quando il momento della pubblicazione s’incastra bene con una campagna elettorale.

Rizzoli pubblicò Io sono Giorgia meno di un anno e mezzo prima delle elezioni del 2022, in cui Fratelli d’Italia ottenne il 26 per cento dei consensi. Lo stesso editore, però, non aveva avuto un successo simile con Secondo Matteo del leader della Lega Matteo Salvini, pubblicato quasi due anni prima delle elezioni del 2018, in cui il suo partito arrivò al 17 per cento, il risultato migliore della sua storia alle elezioni politiche: il libro ha venduto in totale meno di 25mila copie, sempre secondo le stime a disposizione degli editori.

Nella maggior parte dei casi, comunque, la relazione tra voti e vendite (le cui stime non sono pubbliche, ma realizzate da una società di analisi di mercato e fornite a molte persone che lavorano in campo editoriale) sembra meno diretta. Il libro successivo di Salvini, uscito poco più di un anno fa e intitolato Controvento, non è andato molto peggio del precedente, nonostante il netto calo della popolarità del suo autore: ha superato le 21mila copie. Ulteriori casi mostrano che ci devono essere altri fattori in gioco.

Matteo Renzi, che è autore di più di dieci libri, ha continuato a venderli con risultati buoni anche dopo aver lasciato il governo, la segreteria del Partito Democratico e il partito stesso. Avanti, uscito nel 2017, quando Renzi si era da poco dimesso da presidente del Consiglio dopo la sconfitta al referendum costituzionale del 2016 ma era stato riconfermato segretario del Pd, ha venduto 40mila copie. Un’altra strada, uscito due anni dopo il voto, ha ottenuto un risultato analogo. Invece è andato meglio di entrambi Il mostro, che tra le altre cose racconta la vicenda giudiziaria che ha coinvolto i genitori di Renzi, uscito nel 2022: ha venduto più di 50mila copie nelle due diverse edizioni che ne sono state pubblicate.

Gli altri libri di Renzi usciti negli ultimi cinque anni – oltre a quelli già menzionati ce ne sono ben quattro – hanno venduto tra le 10mila e le 25mila copie. Sono risultati paragonabili a quelli ottenuti dagli ultimi due libri di Carlo Calenda, vicino a Renzi per posizioni politiche. Però proprio nel 2022, anno in cui la coalizione di Azione e Italia Viva raggiunse quasi l’8 per cento dei consensi alle elezioni politiche e Renzi andò bene con le vendite del suo libro, La libertà che non libera di Calenda si fermò a 13mila copie vendute.

Sono andati ancora peggio entrambi i libri di Elly Schlein, a loro volta probabilmente penalizzati dal momento di arrivo in libreria (fattore che ha una grossa influenza sulle vendite dei libri, a prescindere da chi siano i loro autori). La nostra parte, pubblicato da Mondadori un anno prima dell’elezione di Schlein a segretaria del Partito Democratico, ha venduto meno di 10mila copie. E L’imprevista, pubblicato lo scorso settembre da Feltrinelli, non è ancora arrivato a 5mila.

In due mesi l’ultimo libro di Renzi, L’influencer, ha venduto più del triplo; c’è da dire che parla della Meloni, e ha sulla copertina una fotografia di Renzi insieme a lei. Ci sono comunque libri di politici che funzionano anche molto meno di così: potrebbe essere il caso di Antico presente di Alessandro Giuli, l’attuale ministro della Cultura, di cui in due mesi e mezzo sono state vendute solo alcune centinaia di copie.

Il libro di un politico che si è distinto di più per successo commerciale, anche se in questo caso il libro è venuto prima del politico, è sicuramente Il mondo al contrario di Roberto Vannacci. Prima autopubblicato su Amazon e poi dal piccolo editore di orientamento conservatore Il Cerchio, ha venduto complessivamente più di 280mila copie. In questo caso la relazione tra libri venduti e voti potrebbe essere maggiore, ma al contrario (nel senso che il libro ha alimentato il consenso, e non il contrario): alle elezioni europee del 2024, per cui si è votato quasi un anno dopo la pubblicazione del libro, Vannacci ottenne circa 500mila preferenze.

Grazie all’autopubblicazione, che prevede percentuali di ricavo più alte per gli autori rispetto ai normali contratti editoriali, Vannacci ha anche ottenuto un notevole ritorno economico dal suo libro: più di un milione di euro. Il successo del primo libro non si è però ripetuto con il successivo, Il coraggio vince, del 2024, pubblicato da Piemme: non è arrivato a 40mila copie.

Per quanto riguarda le traduzioni all’estero, che generalmente in Italia sono considerate un segno di successo per un libro, quello di Meloni è nuovamente un caso eccezionale. Io sono Giorgia era già stato pubblicato in Francia, Spagna, Grecia e, all’inizio di quest’anno, Germania. Negli Stati Uniti è uscito con Skyhorse, una casa editrice indipendente che tra gli altri pubblica libri di politici di destra, o comunque associati a quel contesto, come l’autobiografia di Melania Trump, moglie di Donald Trump, o il libro di Robert F. Kennedy Jr. contro l’immunologo Anthony Fauci, consigliere di Joe Biden per le questioni sanitarie, e le campagne vaccinali contro il Covid.

Ma Skyhorse è conosciuta anche per essere la casa editrice che pubblica i libri “cancellati” da altri editori, cioè rifiutati o ritirati per le accuse ricevute dai loro autori. Nel 2020 pubblicò A proposito di niente, l’autobiografia di Woody Allen alla quale il grande gruppo editoriale Hachette aveva rinunciato dopo le proteste di decine dei propri dipendenti in solidarietà verso i due figli del regista che da anni lo accusano di molestie sessuali. Nel 2021 pubblicò invece la biografia di Philip Roth scritta da Blake Bailey, ritirata da un altro editore dopo che Bailey era stato accusato di molestie e aggressioni sessuali da tre donne.

Anche Il mondo al contrario è stato pubblicato all’estero, in Spagna. Ne esiste anche una versione in Inglese, autopubblicata attraverso Amazon come l’edizione originale in Italiano.

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