Archivio mensile:Agosto 2020

Propaganda senza limiti: dopo 2.500 anni le emozioni in politica sono ancora tutto

di Giorgio Arfaras (linkiesta.it, 13 agosto 2020)

Nella Grecia classica sorge l’idea che esiste un sistema (la Retorica) per rendere persuasive le argomentazioni (la Logica), idea che poi evolve quando si scopre l’importanza delle emozioni, idea che, infine, matura con il sospetto (dei Sofisti) che la verità coincida con l’affermazione più convincente. Questi i filoni che generano la propaganda. Abbiamo la propaganda commerciale e quella politica. La pubblicità è, gira gira, una filiazione della propaganda.Mao_etc Continua la lettura di Propaganda senza limiti: dopo 2.500 anni le emozioni in politica sono ancora tutto

Lo shampoo di Trump: «I miei capelli devono essere perfetti»

di Ilaria Roncone (giornalettismo.com, 13 agosto 2020)

Make hair great again: sembra uno scherzo ma non lo è. Lo shampoo del presidente degli Stati Uniti non è efficace – a suo dire – con l’attuale pressione dei rubinetti consentita negli Stati Uniti. A una sua frase corrisponde la disposizione da parte dell’esecutivo di nuovi standard nazionali perché il flusso dell’acqua che esce dai soffioni sia più abbondante. La lamentela di Trump era arrivata nel corso di un evento pubblico giovedì scorso, durante il quale il presidente degli Stati Uniti aveva fatto notare che «bisogna sciacquarsi 10 o 15 volte invece di una sola».Trump_shampoo Continua la lettura di Lo shampoo di Trump: «I miei capelli devono essere perfetti»

Storia spettinata dell’umanità

di Mauretta Capuano (ansa.it, 10 agosto 2020)

Gilgames, il leggendario re mesopotamico, riuscì a strangolare un leone a mani nude grazie alla sua chioma. Sansone mantenne la sua forza prodigiosa fino a quando Dalila non gli tagliò a tradimento le sette trecce nel sonno. Nell’Antico Egitto poveri e schiavi dovevano rasarsi e lasciare la testa scoperta perché l’acconciatura era un tratto distintivo del rango sociale. Il potere sta nei capelli, perfino finti come le parrucche del Re Sole.LouiseVercors_Storia_spettinata Continua la lettura di Storia spettinata dell’umanità

Il corpo del capitano: Salvini per immagini

(linkiesta.it, 31 luglio 2020)

Mani, orecchie, bocca, profilo. Un Matteo Salvini come lo conosciamo, ormai fin troppo bene, e al tempo stesso un ritratto a metà fra l’austero e il comico. Comunque teatrale. È così che Luca Santese e Marco P. Valli hanno deciso di raffigurarlo ne Il corpo del capitano, un libro fotografico che del leader leghista illustra i dettagli più intimi della fisicità. Un lavoro serissimo e al contempo dal piglio satirico per raccontare l’uomo che, negli ultimi due anni, ha saputo fare il bello e il cattivo tempo nel nostro Paese.1_il_corpo_del_capitano Continua la lettura di Il corpo del capitano: Salvini per immagini

Berlusconi è dentro ognuno di loro

di Alessandro Barbano (huffingtonpost.it, 10 agosto 2020)

In principio era il Cavaliere, con le dichiarazioni d’amore al Paese in videocassette distribuite dalle sue tivù, con le cornici di fondotinta sul sorriso a trentadue denti, con la Bibbia dei sondaggi squadernata come una carta geografica sul cammino di una navigazione tutta personale, perché personale, e sempre in scena, era il partito che mandava in archivio una politica fino ad allora giocata dietro le quinte. Ma oggi “nemmeno in Berlusconi c’è tanto Berlusconi come in loro”, dice amaro Mattia Feltri nella sua rubrica Buongiorno su La Stampa, chiosando l’estate di foto fintamente rubate, ma in realtà apertamente costruite, in cui da Conte alla Boschi, da Salvini all’Azzolina, passando per Casalino, è un tripudio di pseudo privato che si esibisce a uso e consumo pubblico.

Ph. Vittoriano Rastelli / Getty Images
Ph. Vittoriano Rastelli / Getty Images

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L’ultima challenge è il selfie in bianchennero che sfida non si sa chi e non si sa cosa

di Guia Soncini (linkiesta.it, 29 luglio 2020)

Nel 1979 Woody Allen diresse un film, Manhattan, i cui fotogrammi sono ancora oggi tra le illustrazioni più utilizzate da chi voglia scrivere di New York. Non è perché è un gran film (lo è). Non è neppure perché lui è un regista famoso (anzi: c’è un pieno di gente fantasiosa che lo considera un impresentabile schifoso che ha sposato la propria figlia). È perché Manhattan è in bianco e nero.

Ph. Loïc Venance / Afp
Ph. Loïc Venance / Afp

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La candidatura di Kanye West non è seria, ma nemmeno uno scherzo

(ilpost.it, 10 agosto 2020)

La candidatura a presidente degli Stati Uniti del rapper Kanye West, annunciata lo scorso luglio e inizialmente considerata l’ennesima trovata promozionale di una celebrità nota per il suo ego smisurato e per gli annunci provocatori, è in realtà un progetto con una certa concretezza, e che si è scoperto essere legato piuttosto direttamente a personaggi del Partito Repubblicano. Di candidature insolite o improbabili ce ne sono a ogni elezione statunitense: ma interpretare quella di West è più complicato del solito, principalmente per via dei noti problemi di salute mentale del rapper, che anche sua moglie Kim Kardashian ha collegato alla candidatura.

Ph. Lauren Petracca / The Post And Courier via Ap
Ph. Lauren Petracca / The Post And Courier via Ap

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Donald Trump sogna il Monte Rushmore

di Alberto Flores D’Arcais (repubblica.it, 9 agosto 2020)

Che Kristi Noem, la governatrice repubblicana del South Dakota, sia una fiera e leale fan di Donald Trump non è un mistero. Che The Donald, nel suo sterminato ego, abbia sognato che il suo volto venisse inciso a imperitura memoria, lo ha fatto sapere lui stesso. Quel che non era noto – e che adesso rivela il New York Times – è che un zelante funzionario della Casa Bianca l’anno scorso abbia alzato il telefono e, piuttosto seriamente, si sia informato con la signora Noem su quali fossero le “pratiche” per dare il via a un’operazione cui il presidente americano tiene molto.

Reuters
Reuters

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Quell’influencer di Joe Biden

di Antonio Gurrado (ilfoglio.it, 10 agosto 2020)

Joe Biden, uno che sarebbe stato il candidato ideale nel 1976, è giustamente disposto a ogni possibile apertura alla modernità pur di battere Donald Trump. Leggo su Time un reportage che illustra la complessa strategia che la sua campagna sta mettendo in atto sul web, coinvolgendo esperti che producono contenuti specifici per ciascun tipo di social network. Ad esempio, per convincere gli elettori della Florida, i suoi social media manager hanno pubblicato su Twitter la lista degli speaker alla convention, su Instagram la foto di un cagnolino che segue la convention dal computer, su TikTok il video di una ragazza che indossa mise tipiche del luogo, su Pinterest la ricetta dei pancake ai mirtilli.Biden-stars Continua la lettura di Quell’influencer di Joe Biden