Archivio mensile:Luglio 2021

Che schifo, gli influencer

di Guia Soncini (linkiesta.it, 7 luglio 2021)

E venne il giorno in cui l’uomo più impopolare d’Italia s’azzuffò con la coppia più popolare d’Italia. Va detto, a moderazione della di lui hybris, che avevano cominciato quegli altri, come si dice nelle beghe tra bambini delle elementari. Ieri Chiara Ferragni – che mica è scema: si schiera solo dalla parte di cause che aumentino la sua popolarità – ha espresso un pensiero con cui una volta avresti fondato i 5 Stelle e oggi fai tre storie di Instagram (non sponsorizzate, per ora). Il pensiero era: «Che schifo che fate[,] politici» (mi scuso per averle aggiunto la virgola, è stato più forte di me). Continua la lettura di Che schifo, gli influencer

Raffaella: in morte di un’icona

di Daniele Cassandro (internazionale.it, 6 luglio 2021)

Raffaella Carrà, la diva della tv che prese il nome d’arte da due pittori, il sublime Raffaello Sanzio e il metafisico Carlo Carrà, è stata una delle poche intrattenitrici italiane a guadagnarsi sul campo il titolo, di questi tempi decisamente abusato, di icona. È tecnicamente un’icona perché la sua immagine, grazie alla televisione di cui è stata non solo vedette ma anche innovatrice, è stata diffusa ovunque per cinquant’anni di storia del nostro Paese. Neanche il più snob e insulare degli intellettuali poteva far finta di non conoscerla. Morta a Roma il 5 luglio 2021, Raffaella Carrà è un’icona perché il suo caschetto biondo e il suo sorriso, rimasti immutati per cinquant’anni, sono diventati una specie di geroglifico.

Mondadori Portfolio via Getty Images

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La Carrà, “diva comunista”

di Nadia Boffa (huffingtonpost.it, 6 luglio 2021)

Una diva comunista che cantava la libertà sessuale. È stata dipinta così Raffaella Carrà dal quotidiano catalano El Periódico in un articolo del settembre del 2020. Secondo il giornale la Carrà è stata in grado di «celebrare una sessualità libera, festosa e traboccante», quando ancora questo tipo di femminilità faceva paura. Quando ancora nessuno ne parlava. El Periódico sottolinea anche come la Carrà sia stata in grado di polverizzare ogni tipo di cliché quando, in un’intervista alla rivista spagnola Interviù, nel 1977, affermava di aver sempre votato per il Partito Comunista Italiano. La Carrà aveva raggiunto una grande celebrità in Spagna e in America Latina.

Ph. Gian Mattia D’Alberto / LaPresse

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Inginocchiarsi per chi, per cosa

di Leonardo Tondelli (ilpost.it, 22 giugno 2021)

Le foto sono strumenti potenti, ma non dicono necessariamente la verità. Le foto che immortalarono il podio olimpico dei 200 metri all’Olimpiade del 1968 mostrano due atleti neri col braccio alzato e il pugno chiuso – anche se non sappiamo ancora quanto il gesto costerà a entrambi, intuiamo di trovarci davanti a un gesto forte di protesta. A rendere l’immagine così potente è soprattutto il contrasto col terzo atleta, bianco e apparentemente indifferente: è lui a creare l’asimmetria necessaria. Il bianco guarda avanti, i neri protestano. Per innalzare quelle mani guantate serve così tanta forza di volontà che a Tommie Smith e John Carlos non ne resta per alzare la testa: sanno di essere vittime sacrificali ma fanno quel che è giusto fare, e poi sia quel che sia.

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Brigitte Bardot condannata per insulti ai cacciatori

(lastampa.it, 30 giugno 2021)

Il tribunale di Arras, nel Nord della Francia ha condannato Brigitte Bardot a pagare una multa di cinquemila euro per ingiurie nei confronti del capo della Federazione francese dei cacciatori, Willy Schraen. L’attrice di sconfinata bellezza e icona del cinema anni Sessanta dovrà inoltre pagare mille euro di danni, e altri mille euro per il rimborso delle spese legali sostenute da Schraen durante il processo. Il tribunale ha chiesto alla Bardot anche di provvedere alla cancellazione, entro quindici giorni, di tutti i passaggi ingiuriosi nei confronti del capo dei cacciatori contenuti in un editoriale al vetriolo pubblicato sul sito Internet della sua celebre Fondazione per la difesa degli animali. Per ogni giorno di ritardo BB dovrà sborsare cento euro di multa.

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Il team di Trump lancia una nuova piattaforma social

(nova.news, 3 luglio 2021)

Il team dell’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha lanciato una nuova piattaforma di social media, un’alternativa ai siti dei colossi tecnologici Usa, anche noti come “Big Tech”. Lo scrive il sito Politico, precisando che il debutto lascerebbe intendere che si tratti dell’alternativa a lungo promessa dall’ex presidente ai suoi sostenitori dopo essere stato bandito dalle principali piattaforme social come Twitter, Facebook e Instagram. Il sito, chiamato Gettr, spiega la sua missione come votata a “combattere la cultura dell’annullamento (cancel culture), promuovere il buon senso, difendere la libertà di parola, sfidare i monopoli dei social media e creare un vero mercato di idee”.

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Roger Waters contro Mark Zuckerberg

di Luca Colantuoni (punto-informatico.it, 16 giugno 2021)

Le opinioni di Roger Waters su politica, religione e capitalismo sono note a tutti, in particolare ai fan che partecipano ai suoi concerti. Non stupisce quindi la risposta data a Facebook dopo aver ricevuto la richiesta di usare un suo brano musicale per una pubblicità su Instagram. Durante un evento in sostegno di Julian Assange, l’ex bassista del Pink Floyd ha usato anche alcune espressioni colorite contro Mark Zuckerberg. Il video dell’intervento è stato pubblicato dallo stesso Waters su Facebook e Instagram. Durante l’incontro pubblico, il co-fondatore dei Pink Floyd ha mostrato e letto una lettera ricevuta da Facebook, con la quale l’azienda di Menlo Park chiedeva di poter utilizzare il famoso brano Another Brick in the Wall, Part 2, dall’album The Wall, in cambio di un’enorme somma di denaro.

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I princìpi della Nazionale italiana

di Giuseppe Pastore (esquire.com, 28 giugno 2021)

Parafrasando il capitano della Nazionale italiana di Calcio, venerdì sera ci vorrebbero certamente coraggio e sangue freddo per andare a combattere il Nazismo in Germania. Per fortuna è il luglio del 2021 e il Nazismo, almeno nella sua versione originale, è venuto a mancare 76 estati fa, così possiamo dedicarci a questioni più impellenti. Almeno, possiamo dedicarcene noi: perché la Nazionale italiana di Calcio – com’è del resto suo diritto – non ne ha alcuna voglia. Innanzitutto una precisazione formale a proposito di alcune notizie che stanno facendo il giro dei social: al momento in cui scriviamo, la Federcalcio non ha diramato alcuna nota ufficiale riguardo al comportamento da tenere al fischio d’inizio di Italia-Belgio.

Ph. Catherine Ivill / Getty Images

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Questo Grillo ricorda Berlusconi

di Ugo Magri (huffingtonpost.it, 28 giugno 2021)

Per quanto possa suonare provocatorio, sacrilego, addirittura osceno, c’è tanto in comune tra Berlusconi e Grillo. Il quale rispetto a Conte si sta comportando proprio come l’altro, otto anni fa, aveva trattato il povero Alfano: presi a pedate entrambi per lesa maestà. Variano i personaggi, cambiano le etichette, ma la storia inesorabile si ripete a conferma che la politica ha “corsi e ricorsi”, come direbbe Vico, ovvero il teatrino è sempre lo stesso. C’è un leader carismatico un po’ vecchio e spompato che finge di volersi ritirare, individua il presunto successore, lo incoraggia a farsi avanti, addirittura si incontrano per concordare il passaggio delle consegne e poi sul più bello, quando l’altro ormai si sente in tasca le chiavi di casa, bruscamente lo accompagna alla porta. Addio.

Ph. Simona Granati / Corbis via Getty Images

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