Archivi tag: Bettino Craxi

La Sandra Milo che non si ricorda, paladina di mille cause

di Valter Vecellio (huffingtonpost.it, 2 febbraio 2024)

Un’epoca remota, il 1966. I partiti ci sono ancora: con le loro sezioni, gli apparati, i congressi, le “feste”; hanno anche i loro quotidiani: la Democrazia Cristiana Il Popolo; il Partito Comunista l’Unità; e poi l’Avanti!, organo del Partito Socialista; Il Secolo d’Italia, del Movimento Sociale; La Voce Repubblicana del Partito Repubblicano… giornali ancora letti, dai militanti e dalla classe allora dirigente.

Ansa

Continua la lettura di La Sandra Milo che non si ricorda, paladina di mille cause

Tutti i no di Gigi Riva alla politica

di Giovanni Battistuzzi (ilfoglio.it, 23 gennaio 2024)

Per uno come lui, come Gigi Riva, per il quale l’appartenenza a un’idea era tutto, ma un’appartenenza a un’idea di vita e territorio grande come un’isola, la Sardegna, non c’era posto per le divisioni. Soprattutto quelle inutili, a volte meschine, della politica. Non facevano per lui. Per quanto politico, in un modo o nell’altro lo è stato. Suo malgrado. Gigi Riva era un altrove.

Continua la lettura di Tutti i no di Gigi Riva alla politica

L’Italia nel multiverso Mediaset

di Alice Valeria Oliveri (esquire.com, 12 giugno 2023)

«Un palazzinaro che non conosce niente di televisione», diceva Mike Bongiorno a proposito delle sue prime impressioni su Silvio Berlusconi, prima di accettare il ruolo di presentatore di punta delle reti Fininvest. Il presentatore dell’allegria era tutto ciò che serviva all’imprenditore milanese per dare vita al suo sogno, una televisione privata che facesse per la prima volta da concorrente all’istituzionalità pedagogica e democristiana della Rai.

Ph. Vittoriano Rastelli / Getty Images

Continua la lettura di L’Italia nel multiverso Mediaset

Moda e politica

di Arianna Chirico (alfemminile.com, 8 maggio 2023)

Ad aprire la diatriba, l’accusa di aver affrontato argomenti apparentemente voluttuari su una prestigiosa rivista di moda, in aggiunta del fatto che l’intervista rilasciata da Elly Schlein a Federico Chiara sia stata la prima dopo la nomina a segretaria del Partito Democratico e sia stata concessa a Vogue Italia e non a un quotidiano straniero o a un settimanale popolare. Pur trattandosi di un magazine di moda, l’intervista ha abbracciato le tematiche più svariate, dalla politica estera ai problemi ambientali, dalla leadership ai nazionalismi, dalle disuguaglianze alla questione salari.

Ph. Enrico Brunetti / Vogue Italia

Continua la lettura di Moda e politica

Api, cavallette e tigri: torna il bestiario della politica

di Federica Mochi (adnkronos.com, 4 agosto 2022)

Orsi, tigri, api e persino cavallette: il linguaggio politico sta trasformando le prossime elezioni politiche del 2022, in programma il 25 settembre, in un pazzo giardino zoologico. Arma prediletta per la campagna elettorale, i leader di partito sono protagonisti, ciascuno a modo suo, del bestiario fantastico dell’estate, dove nuove metafore zoologiche fioriscono di giorno in giorno. Che sia per sminuire l’avversario, lanciare frecciatine all’alleato o ricompattare la propria squadra, i leader non si trattengono, tirando fendenti appena possono. «Questo linguaggio è un fenomeno che trova la sua legittimazione nel passato e che è molto sedimentato nel discorso pubblico quando si nutre di contenuti politici» spiega all’AdnKronos Francesco Giorgino.

Fotogramma

Continua la lettura di Api, cavallette e tigri: torna il bestiario della politica

Storia della canotta, anticonformista

(ilpost.it, 12 febbraio 2022)

La scorsa settimana, durante il Festival di Sanremo, Amadeus aveva chiesto al cantante in gara Giovanni Truppi perché si esibisse sul palco in canotta, una scelta molto criticata da giorni sui social network perché considerata un capo rozzo e poco adatto a una serata importante. Truppi aveva risposto che cantava vestito così da quando era ragazzo e che non aveva senso per lui cambiare stile. Il piccolo caso ha confermato che la canotta, nonostante sia sdoganata da anni e sempre più indossata da uomini e donne, sia ancora considerata un po’ sovversiva e irriverente. Scollata e senza maniche, ha sempre avuto una connotazione anticonformista: da quando venne indossata da una squadra di nuotatrici alle Olimpiadi a quando fu associata allo stereotipo dell’operaio povero e del marito violento, fino a diventare un simbolo di ribellione negli anni Novanta e Duemila.

Continua la lettura di Storia della canotta, anticonformista

Fenomenologia di Conte sex symbol

di Filippo Ceccarelli (repubblica.it, 22 settembre 2021)

In quel misterioso e spesso vano product placement che è diventata oggi la politica dei partiti – ché nel frattempo il governo Draghi “va avanti” più che spedito –, l’altro giorno, a Rossano Calabro, è andato in scena uno scambio che certo riassume più di quanto si possa vedere nel video di pochi secondi che comprensibilmente ha preso a girare sui siti di informazione e sui social. E quindi: prima del comizio, da un luogo che potrebbe definirsi il backstage, una signora piccolina con i capelli biondi a caschetto ha cominciato a rumoreggiare: «Giuseppe, girati!» gli gridava.

Continua la lettura di Fenomenologia di Conte sex symbol

La politica è tornata all’ostentazione del corpo

di Francesco Oggiano (ilfattoquotidiano.it, 2 agosto 2019)

Ci siamo arrivati per gradi a un vicepremier che tra un selfie e l’altro convoca una conferenza stampa al Papeete Beach e fa scorrazzare il figlio con l’acquascooter della Polizia, coperto da agenti che intimano al giornalista di non riprendere la scena. Aldo Moro, per esempio, andava sulla spiaggia di Terracina sempre in giacca, con nella mano sinistra una sedia e in quella destra la figlia.++ Tav: Salvini, Conte è per il Sì, M5s lo sfiducia? ++ Continua la lettura di La politica è tornata all’ostentazione del corpo

Massimo Boldi: mi candido a sindaco di Milano

Lo dichiara il comico, in un’intervista esclusiva pubblicata sul numero di «Panorama» in edicola da giovedì 16 luglio

(panorama.it, 15 luglio 2015)

“Mi candido a sindaco di Milano per il 2016”. Così annuncia Massimo Boldi, attore e comico, in una lunga intervista esclusiva che il settimanale Panorama pubblicherà nel numero in edicola da domani, giovedì 16 luglio. Boldi, che il 23 di questo mese compirà 70 anni, non scherza (almeno non fino in fondo), e aggiunge di volersi candidare “con chiunque mi voglia”. Continua la lettura di Massimo Boldi: mi candido a sindaco di Milano

Il comico come rivoluzionario

Dai giacobini a Grillo, il ruolo dei commedianti nella politica

di Marzio Breda («Corriere della Sera», 3 maggio 2014)

Quando stava per lasciare il Quirinale, Francesco Cossiga confessò il senso della sua ultima, ruggente stagione al vertice della Repubblica. «In un Paese normale se un capo dello Stato facesse quello che faccio io l’avrebbero mandato al diavolo in cinque minuti. I miei atteggiamenti da matto erano voluti. Siamo nella società dello spettacolo, no? Ho fatto così per bucare il video». Spiegò dunque di essersi assegnato «il ruolo del fool del teatro elisabettiano», fingendosi pazzo per smascherare verità occultate e lanciare una profezia della catastrofe che avrebbe dovuto imporre un cambiamento generale. Insomma: aveva vestito i panni dell’attore per fare politica. Vent’anni dopo lo schema si ripete, a parti invertite. Stavolta è un attore a utilizzare le risorse del mestiere per farsi politico. Lo ha in un certo modo anticipato a metà della propria parabola: «Non sono più un comico, sono uno psicopatico, urlo, mi sfogo e mi danno i soldi» (prima quelli e poi i voti).Ponte_di_Pino

Continua la lettura di Il comico come rivoluzionario