Dazi del 100% sui film «prodotti in terra straniera». Ad annunciarli, Donald Trump sul social Truth. Il presidente degli Stati Uniti ha spiegato di aver autorizzato il dipartimento al Commercio e il rappresentante Usa al Commercio di rendere subito operativi i dazi, anche se non ha chiarito in che modo.
Nel numero della rivista cinematografica Lo Schermo del luglio del 1936 l’avvocato e giornalista romano Luciano De Feo raccontava di quando, nei primi mesi del 1924, con alcuni amici aveva fondato «una piccola società anonima che affrontava, più con la forza dello spirito che dei mezzi finanziari e tecnici a disposizione, un programma ricco di ambizione: dar vita nell’Italia Fascista ad un movimento di cultura a mezzo del cinema». La società che citava De Feo era quella da cui di lì a poco nacque l’Istituto Luce, considerato la più antica istituzione pubblica destinata alla diffusione del cinema (che era nato una trentina di anni prima) a scopi didattici e informativi del mondo.
di Ilaria Maria Sala (internazionale.it, 26 agosto 2021)
Non solo Hong Kong ha reintrodotto la censura cinematografica, con una nuova legge che renderà illegali i film che contravvengono a quella sulla sicurezza nazionale, ma è stato anche stabilito che i film approvati prima, girati anni fa, dovranno essere sottoposti al vaglio dei censori prima di poter approdare nelle sale commerciali, nelle università, nelle scuole o in altri luoghi aperti al pubblico. Il lavoro dei censori per il momento è invidiabile: potranno sedersi in un cinema privato a guardarsi molti film. Però finisce lì, non è né invidiabile né rispettabile che stia a loro decidere che alcuni di questi film possano contenere elementi di “secessione, sovversione, terrorismo o collusione con forze straniere”.
Più sono atroci, più fanno ridere. Più sembra che non ci sia niente da ridere, più le ironie sono divertenti. Più è spinoso l’argomento, più si crea nel pubblico una strana forma di eccitazione data dalla consapevolezza di essere parte di qualcosa di scomodo, per alcuni condannabile e in un certo senso tabù. Ridere del nazismo e del fascismo rientra perfettamente nella categoria, e negli anni diversi film (non tantissimi) hanno preso questa strada con successo. Questa settimana I predatori dà una spallata all’idea.Continua la lettura di Le migliori 10 commedie gioiosamente nazifasciste→