Archivi tag: House of Cards

“Fahrenheit 9/11”, i vent’anni di una profezia cinematografica

di Giulio Zoppello (esquire.com, 24 giugno 2024)

Fahrenheit 9/11 quando uscì, vent’anni fa, generò un tale vespaio che oggi si fa fatica a credere che questo documentario, premiato con la Palma d’Oro al Festival di Cannes presieduto da Quentin Tarantino, sia esistito veramente. Viene anche da chiedersi se abbia avuto conseguenze esclusivamente positive e non anche negative.

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Perché sarebbe impossibile girare “House of Cards” al Cremlino

di Riccardo Chiaberge (linkiesta.it, 17 marzo 2022)

«Voi dov’eravate?» è il tormentone dei militonti rossobruni che scorrazzano sui social e in tivù, in questi giorni di guerra. «Dov’eravate quando l’Occidente bombardava Belgrado?». «E quando la Siria veniva rasa al suolo?». «Dov’era Ursula von der Leyen mentre la Nato faceva colossali esercitazioni al confine polacco?». «E voi, dov’eravate quando i bambini dello Yemen venivano uccisi dai missili sauditi?». «E allora l’Iraq? E allora l’Afghanistan?». Sembra di essere tornati ai tempi del «Parlateci di Bibbiano». Il metodo Bibbiano applicato alla geopolitica. E invece la domanda giusta dovrebbe essere: «Dov’eravamo, noi tutti? Dove avevamo la testa, negli ultimi venti anni?».

Showtime

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“Il portavoce” diventa un film

di Andrea Minuz (ilfoglio.it, 9 luglio 2021)

C’è solo un modo, in Italia, per togliersi il peso di aver partecipato a un reality: darsi al cinema. Il povero Pietro Taricone e Luca Argentero diventarono attori grazie al Grande Fratello, Rocco Casalino diventerà un film. Nel grand tour delle interviste organizzate per l’uscita del suo libro autobiografico, Il portavoce, tornava sempre l’odioso riferimento a quella prima edizione del GF e lui andava su tutte le furie. Evidentemente l’ascesa politica non era bastata. Ci vuole il cinema, avrà pensato Rocco. Eccolo dunque pronto a riannodarsi a tutta la gloriosa tradizione del nostro film civile, Rosi, Petri, Damiani, Casalino.

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Crisi Usa-Iran: “House of Cards” aveva già previsto tutto

di Elisa Serafini (tpi.it, 8 gennaio 2020)

Un presidente degli Stati Uniti in piena crisi reputazionale con sondaggi a picco, una difficile gestione degli stessi alleati e, improvvisamente, una scelta: lanciare un attacco militare contro una forza antagonista, situata nel Medio Oriente. Parliamo delle vicende di Donald Trump? No.

Emanuele Fucecchi
Emanuele Fucecchi

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Le relazioni pericolose tra la politica Usa e i big della tecnologia

di Paolo Fiore (agi.it, 2 dicembre 2019)

“Il 99% di House of Cards è vero. L’1% è falso perché è impossibile far approvare così in fretta una legge sull’istruzione”. Pare che, qualche anno fa, l’ex presidente Bill Clinton abbia confidato a Kevin Spacey il gradimento per la serie che racconta gli intrighi della politica statunitense.

Netflix
Netflix

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Che incubo la prima serie di “House of Trumps”!

di Serena Dandini («Io Donna», suppl. al «Corriere della Sera», 17 giugno 2017)

È ricominciata House of Cards, serie che svela tutte le manovre e il sottobosco della politica americana, con due attori-giganti, Robin Wright e Kevin Spacey. Come gli affezionati sanno bene, siamo alla quinta stagione. Nel frattempo, è successo qualcosa che rischia di mettere in seria difficoltà i talentuosi sceneggiatori, che hanno dichiarato sconsolati: «Non è un buon segno per lo show (e per il mondo) quando il tuo anti-eroe della finzione sembra l’opzione migliore…».HOUSE_OF_CARDS Continua la lettura di Che incubo la prima serie di “House of Trumps”!

I paralleli di “House of Cards” con la realtà

A chi è ispirato Frank Underwood? E quali personaggi reali ricordano Doug Stamper e Zoe Barnes? Facciamo un salto nella storia Usa

di Marco Romandini (wired.it, 5 giugno 2015)

Mentre i fan della serie politica di Netflix discutono ancora sulla qualità della terza stagione, muovendo critiche alle storie, ai personaggi, alle scelte degli autori, le domande che continuano a farsi sono: “Funzionerà veramente così?” e “Ci sarà gente come Frank Underwood?”. Per via di una certa diffidenza (anche spesso giustificata) verso le istituzioni e i loro rappresentanti, gli interessi economici che influenzano le decisioni politiche, la natura hobbesiana dell’homo homini lupus, il buon vecchio Machiavelli e una sfiducia generale verso la società, a molti verrebbe da rispondere: “probabilmente sì”.UnderwoodObama Continua la lettura di I paralleli di “House of Cards” con la realtà

I politici che citano Frank Underwood

di Gianluca Briguglia (ilpost.it, 13 aprile 2015)

Certo, bisogna ammetterlo, è molto divertente quando i politici citano Frank Underwood, spesso in modo sapiente e ben costruito. Obama twittò il memorabile “Oggi c’è House of Cards. No spoilers, please”, ma non contento parlò poi del suo omologo della serie tv in varie interviste e in un video recente ne ha fatto pure l’imitazione per poi dire (ironicamente) “Underwood ha imparato da me”. Hillary Clinton l’aveva preceduto – e battuto in partenza – facendo un video, con Kevin Spacey, per fare gli auguri al marito Bill. Il risultato era stato una specie di mise en abyme perché Spacey interpretava Underwood e parlava al telefono con Hillary, ma facendo l’imitazione di Bill. Continua la lettura di I politici che citano Frank Underwood

Baldwin si allena a fare il sindaco di New York

di Elena Martelli («Il Venerdì di Repubblica», 27 marzo 2015)

Negli anni scorsi, ogni tanto, l’idea di candidarsi ha allettato Alec Baldwin, appassionato militante della sinistra americana. Sostenitore di Barak Obama tanto da dire, in occasione della seconda corsa presidenziale: «se non viene rieletto, la Casa Bianca andrà in mano a ladri e bugiardi». Fu anche tra quelli, inoltre, che andarono in piazza tra i manifestanti di Occupy Wall Street. Continua la lettura di Baldwin si allena a fare il sindaco di New York

Vladimir Putin in House of Cards

di Andrea Salvadore (ilpost.it, 3 marzo 2015)

Nella terza puntata della nuova stagione di House of Cards il presidente russo va in visita alla Casa Bianca. Si chiama Petrov ma si legge Putin. Ci assomiglia parecchio a quello vero, solo più alto. Per il resto tutti gli aspetti caricaturali di Putin ci sono tutti. Che non è detto che non siano tratti autentici ma, probabilmente, non i soli

(ATTENZIONE: SPOILER A SEGUIRE)

Petrov che beve tanto, che invita il presidente americano Frank Underwood nella sua dacia, dove ci saranno donne ad attenderlo (dice lui). Petrov sprezzante, che fa il cascamorto con Claire, la first lady, e le stampa un bacio sulla bocca. Petrov che sfancula (dovrei dire rigetta ma non darebbe l’idea) il piano di pace americano per Israele-Palestina. Underwood che, a questo punto, sfancula lui Petrov nella conferenza stampa finale a cui non invita il presidente russo. Alla cena ufficiale alla Casa Bianca sono poi comparse le vere Pussy Riot che sfanculano a loro volta Petrov. Nei titoli di coda scorre una loro canzone creata per l’occasione. Continua la lettura di Vladimir Putin in House of Cards