Archivi tag: Oliver Stone

“Uccidete la colomba bianca” rimane il film simbolo del Disgelo

Orion Pictures

di Giulio Zoppello (esquire.com, 25 agosto 2024)

Era il 1989, mancava pochissimo al crollo del Muro di Berlino, così come alla fine della Guerra in Afghanistan. Il clima internazionale, dopo anni complicati, grazie soprattutto a Michail Gorbačëv e a quelle giornate in Islanda con Ronald Reagan, nell’ottobre di tre anni prima, era cambiato. Fu in quel 25 agosto 1989 che uscì in sala Uccidete la colomba bianca (The Package) di Andrew Davis, ancora oggi uno dei migliori political thriller mai fatti.

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“Fahrenheit 9/11”, i vent’anni di una profezia cinematografica

di Giulio Zoppello (esquire.com, 24 giugno 2024)

Fahrenheit 9/11 quando uscì, vent’anni fa, generò un tale vespaio che oggi si fa fatica a credere che questo documentario, premiato con la Palma d’Oro al Festival di Cannes presieduto da Quentin Tarantino, sia esistito veramente. Viene anche da chiedersi se abbia avuto conseguenze esclusivamente positive e non anche negative.

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Amore finito tra Putin e Hollywood

(huffingtonpost.it, 21 marzo 2022)

Lo hanno lodato, gli hanno stretto la mano, si sono fatti immortalare con un sorridente e amichevole Vladimir Putin, senza risparmiargli complimenti. Ora però l’amore è finito e scaricano lo zar: da Mickey Rourke a Oliver Stone passando per Leonardo DiCaprio e Paul McCartney, le star di Hollywood voltano le spalle al presidente. E gli chiedono di fermare la guerra. Il premio Oscar Oliver Stone, che fino all’inizio di febbraio aveva “difeso”, Putin sottolineando che gli Stati Uniti “non avevano prove” sulle intenzioni della Russia di invadere l’Ucraina, ha fatto retromarcia e condannato l’aggressione. Anche se gli “Stati Uniti hanno diverse guerre sulla loro coscienza, questo non giustifica Putin. La Russia ha sbagliato a invadere”, ha detto il regista del documentario The Putin Interviews.

Getty Images – Reuters – Afp

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Perché sarebbe impossibile girare “House of Cards” al Cremlino

di Riccardo Chiaberge (linkiesta.it, 17 marzo 2022)

«Voi dov’eravate?» è il tormentone dei militonti rossobruni che scorrazzano sui social e in tivù, in questi giorni di guerra. «Dov’eravate quando l’Occidente bombardava Belgrado?». «E quando la Siria veniva rasa al suolo?». «Dov’era Ursula von der Leyen mentre la Nato faceva colossali esercitazioni al confine polacco?». «E voi, dov’eravate quando i bambini dello Yemen venivano uccisi dai missili sauditi?». «E allora l’Iraq? E allora l’Afghanistan?». Sembra di essere tornati ai tempi del «Parlateci di Bibbiano». Il metodo Bibbiano applicato alla geopolitica. E invece la domanda giusta dovrebbe essere: «Dov’eravamo, noi tutti? Dove avevamo la testa, negli ultimi venti anni?».

Showtime

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Depardieu è una minaccia?

(«Sette», suppl. al «Corriere della Sera», 31 luglio 2015)

Forse sono solo parole dette per piaggeria, per compiacere «l’amico Vladimir», e sarebbe grave; oppure sono la libera espressione di quel che pensa, il che è un po’ peggio. Fatto sta che, a forza di dichiarare il suo amore incondizionato per la Russia e per Putin, Gérard Depardieu è finito sulla lista nera stilata da Kiev per bandire dal Paese le persone sgradite in quanto ritenute «una minaccia per la sicurezza del Paese». Continua la lettura di Depardieu è una minaccia?

WikiLeaks e Sony: gli Usa pensarono di chiedere aiuto alle star di Hollywood contro l’Is

Il sito di Assange ha messo online oltre 170mila mail rubate lo scorso anno probabilmente da hacker al soldo del regime di Pyongyang

(repubblica.it, 17 aprile 2015)

WikiLeaks torna a colpire e pubblica sul suo sito le mail interne e altri documenti rubati alla Sony Pictures Entertainment nell’ormai famoso attacco informatico a novembre ad opera, secondo l’amministrazione Obama, della Nord Corea. La scorsa notte il sito fondato Julian Assange, diventato famoso con la pubblicazione dei documenti segreti di Pentagono e Dipartimenti di Stato sulle guerre in Iraq ed Afghanistan, ha pubblicato oltre 30mila documenti e 173mila mail della Sony, un archivio enorme che «mostra il funzionamento interno di una corporation multinazionale potente», si legge in una dichiarazione rilasciata dallo stesso Assange. Per contrastare la propaganda dell’Isis, il governo Usa ha pensato anche di chiedere aiuto a Hollywood.TheInterview-TheMovie Continua la lettura di WikiLeaks e Sony: gli Usa pensarono di chiedere aiuto alle star di Hollywood contro l’Is