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Iran: condannato a morte il rapper Toomaj Salehi

(adnkronos.com, 24 aprile 2024)

In Iran è stato condannato a morte il rapper Toomaj Salehi. «Purtroppo la Prima Sezione del Tribunale rivoluzionario di Isfahan gli ha inflitto una condanna alla pena di morte» ha denunciato l’avvocato Mostafa Nili, come riferisce Iran Wire. «Secondo gli esperti legali, questo verdetto presenta incongruenze significative». Il legale promette battaglia contro la sentenza. La notizia della condanna del rapper viene riportata anche dal giornale riformista Shargh, che cita l’avvocato Amir Raisian.

Ph. Robert Deyrail / Gamma-Rapho – Getty Images

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I due film che in Libia conoscono tutti

(ilpost.it, 23 marzo 2024)

In Libia tutti hanno presenti due film: Il messaggio, del 1976, e Il leone del deserto, del 1980. La televisione li trasmette da decenni, in occasione di feste e celebrazioni ufficiali, e sono di gran lunga i film più amati e visti nel Paese. Ma non sono dei film come gli altri. Li finanziò l’allora presidente Muammar Gheddafi, e secondo il regista e produttore cinematografico libico Muhannad Lamin, che ha raccontato sul sito New Lines Magazine il loro ruolo centrale nella storia del suo Paese, sono oggi quello che in altri posti sono i film di Natale, come potrebbe essere in Italia Una poltrona per due.

Il messaggio (Al-risâlah)

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La piaga dei pubblicitari woke che vogliono cambiare il mondo

di Rainer Zitelmann (linkiesta.it, 2 febbraio 2024)

David Ogilvy, il leggendario guru britannico della pubblicità (1911-1999), aveva un’idea molto chiara di come dovesse essere una buona pubblicità. La buona pubblicità, sottolineava ripetutamente, deve fare una cosa sopra ogni altra: vendere. Sembra una cosa ovvia, ma Ogilvy dovette lottare sempre più spesso contro un concetto diverso: i creativi, che vedevano la pubblicità soprattutto come intrattenimento. Per loro non era importante che i loro annunci portassero effettivamente alla vendita di un prodotto.

Ph. Oliviero Toscani / United Colors of Benetton

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Anche i calciatori georgiani vogliono che la Georgia entri nell’Unione Europea

(ilpost.it, 17 aprile 2024)

In questi giorni in Georgia molte persone stanno protestando contro la proposta di legge sui cosiddetti “agenti stranieri”. La proposta prevede che i media e le ong che ricevono almeno il 20 per cento dei propri fondi dall’estero debbano registrarsi come entità che «perseguono gli interessi di un potere straniero». I manifestanti hanno paragonato la legge a quella che usa da anni la Russia per reprimere il dissenso e temono che, se approvata, possa compromettere la possibilità della Georgia di entrare nell’Unione Europea.

Ph. Levan Verdzeuli / Getty Images

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Foto, simboli e pasticci

di Maurizio Crippa (ilfoglio.it, 17 aprile 2024)

Una volta il gran Massimo Moratti, presidente y compañero, spinto dalla sua tifoseria terzomondista-vip, accarezzò da vicino l’idea di stampare sulla tessera della Beneamata non l’effigie di qualche suo divin puntero, ma quella del Comandante Che Guevara. Lo dissuasero, forse, uomini della statura politica di un Peppino Prisco.

Elly Schlein via Instagram

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“Padre amichevole”, la nuova canzone dedicata a Kim Jong-un

di Giulia Pompili (ilfoglio.it, 17 aprile 2024)

Cittadini, soldati, giornalisti: tutti cantano la nuova canzone dedicata al leader nord-coreano Kim Jong-un. L’ha diffusa la Korean Central Television in un video pubblicato oggi, come riportato dal sito specializzato NkNews. Il titolo del brano, stranamente allegro e dal ritmo che sarebbe sicuramente vietato in Cecenia, è Padre amichevole, e le persone la cantano col pollice alzato, sorridenti, e inneggiando a un “futuro più luminoso” sotto la sua guida.

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L’Italia, Salvini e i migranti: intervista a Richard Gere

di Alberto Moreno (vanityfair.it, 16 aprile 2024)

Connecticut, 20 marzo 2024. Richard Gere si collega al meeting su Zoom esattamente tre settimane dopo essersi fatto fotografare a New York con la moglie, la spagnola Alejandra Gere, già Alejandra Silva, dalla quale ha avuto due figli e con la quale intende trasferirsi a Madrid il prossimo autunno. «Le racconto una storia», mi dice.

Ph. Luigi & Iango

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“Civil War”, saggio sulla morte del giornalismo in un’America dilaniata

di Andrea Fioravanti (linkiesta.it, 17 aprile 2024)

Il segreto di un film distopico riuscito è raccontare una versione del futuro prossimo allo stesso tempo inquietante e verosimile. Negli anni Cinquanta, gli americani esaltati dal sogno spaziale si rannicchiavano impauriti nelle poltroncine del cinema, guardando sul grande schermo i marziani invadere la Terra ne La guerra dei mondi.

Ph. Murray Close / A24 via The Associated Press

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Katherine Dunham, la pioniera della black dance

di Marino Niola (repubblica.it, 1° gennaio 2024)

Dio si serve di chi danza per rivelare sé stesso, diceva Raimon Panikkar, il grande filosofo della religione catalano. Doveva pensarla così anche Katherine Dunham, la grande ballerina americana, che trasformò la danza in una forma suprema di conoscenza degli altri popoli. Perché è un’arte che mette in gioco il corpo e la mente, la ragione e le emozioni, la scienza e la poesia.

Getty Images

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Twitter e il pasticcio imbarazzante dei post modificati

di Emanuele Capone (lastampa.it, 14 aprile 2024)

Il cambio di nome da Twitter a X è stato un mezzo flop e, oltre un anno dopo l’annuncio di Elon Musk, la stragrande maggioranza delle persone continua a chiamare il social network con il suo nome originale: l’abbiamo scritto su Italian Tech pochi giorni fa, e del problema è evidentemente consapevole pure la compagnia. Che sta cercando di rimediare, anche con azioni maldestre, un po’ ridicole e potenzialmente pericolose.

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