La lezione di Morandi

Rai

di Guia Soncini (linkiesta.it, 2 dicembre 2024)

A casa mia è successo tutto nello stesso momento, ieri pomeriggio. Stavo ascoltando un podcast con ospite Gianni Morandi, e scrivendo bestemmie all’amica che me l’aveva segnalato: ma ti pare che mi fai sentire questo intervistatore che non sa niente, questo cane che come tutti i conversatori scarsi tenta di finirgli le frasi senza mai mai mai capire dove Gianni vada a parare, questo cane bau.

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In Corea del Nord giocano a baseball?

Wikimedia Commons

(ilpost.it, 1° dicembre 2024)

In Corea del Nord, Paese il cui regime ha costruito gran parte della sua identità sull’ostilità verso gli Stati Uniti, per tanti anni si è giocato a baseball, uno degli sport più rappresentativi della cultura americana, non a caso definito “passatempo americano”. Arrivò in Corea quando era una nazione unita, si diffuse quando era occupata, ed ebbe un suo seguito nel Nord comunista fino almeno agli anni Novanta: che fine abbia fatto oggi non è chiaro, perché le informazioni che escono dal Paese sono sempre poche e frammentarie.

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In Honduras il calcio è un prolungamento della politica

Blocks Fletcher / Unsplash

di Vladimir Crescenzo* (linkiesta.it, 12 agosto 2024)

A volte il calcio è il prolungamento della politica e in tal caso viene usato come uno strumento di soft power; sia per far esistere territori la cui sovranità è contestata, sia per acquisire peso nelle relazioni internazionali, sia attraverso l’organizzazione della competizione regina. L’idea è sempre la stessa: rafforzare le proprie posizioni senza dover ricorrere alla forza.

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Il Trump di Rozzano

LaPresse

di Guia Soncini (linkiesta.it, 5 dicembre 2024)

«Comportarsi da bulli aiuta nella vita, anche se ha un prezzo. Davanti ai bulli si tace, si sopporta o ci si inchina. Quasi mai, però[,] li si ama. Arrivano alla pancia. Non al cuore». È la chiusa del corsivo dell’altro ieri di Massimo Gramellini, forse articolo vincitore del premio “Capire meno il mondo” 2024, un anno nel quale c’è stata tesa competizione per il trofeo. Ma lunedì, davanti alla prima pagina del Corriere, ho avuto quel friccico che si ha di fronte alla vera incomunicabilità, ai capelli che fanno male, ai croccantini di Pavlov fuoriusciti dalla ciotola.

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I gemelli di Claudio Villa

Ansa – S&M Studio

di Michele Serra (ilpost.it, 2 novembre 2024)

Claudio Pica, in arte Claudio Villa, nacque a Trastevere nel 1926, figlio di un vetturino e di una casalinga di nome Ulpia. Era basso di statura, di carattere molto polemico, fisicamente tosto. Amava le motociclette e si dice che l’infarto che lo portò a morire piuttosto precocemente (aveva 61 anni) sia stato causato dallo sforzo insistito per calcare una pedivella d’avviamento. Era comunista e ateo.

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Al St. Pauli forse il calcio è davvero “del popolo”

il Post

di Gianluca Cedolin (ilpost.it, 5 dicembre 2024)

A Sankt Pauli gli adesivi sono ovunque. Sono appiccicati sui muri, sui pali, sulle porte; riempiono le pareti dei bagni e dei locali del quartiere alternativo di Amburgo, nel Nord della Germania. Molti sono marroni, bianchi e rossi, oppure arcobaleno, o ancora hanno raffigurato un teschio con sotto due tibie incrociate: sono tutti colori e simboli dell’FC St. Pauli, un club polisportivo con una lunga storia di impegno politico e sociale, la cui prima squadra maschile di calcio sta giocando in Bundesliga (il principale campionato tedesco) per la prima volta dopo tredici anni.

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La fanzine come atto di ribellione radicale

di Emma Besseghini (linkiesta.it, 11 luglio 2024)

Il rapporto tra il mondo digitale e quello della carta stampata nasconde linee di continuità spesso trascurate. Meme, fake news, immagini e porzioni di testo remixate e incollate insieme sembrano novità recenti, ma il processo alla base della produzione di questi contenuti affonda le sue radici in un universo dimenticato, fatto di carta, inchiostro, concerti underground e centri sociali.

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Kash Patel all’Fbi, la nomina più inquietante fatta fin qui da Trump

Ph. Justin Sullivan / Getty Images

di Tess Owen (wired.it, 3 dicembre 2024)

Nella serata di domenica 1° dicembre, il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump ha pubblicato un post sul suo social, Truth, per chiedere retoricamente se la grazia concessa dall’attuale presidente Joe Biden al figlio Hunter sarebbe stata estesa anche gli «ostaggi del 6 gennaio, che sono ormai in prigione da anni». Nel corso della campagna elettorale per le presidenziali, Trump ha spesso citato i rivoltosi che hanno partecipato all’assalto al Congresso americano del 6 gennaio 2021, identificandoli come «J-6 Hostages» – da January 6 – e giurando di scarcerarli in caso di vittoria.

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