di Giorgia Olivieri (huffingtonpost.it, 15 maggio 2025)
Se su X – l’ex Twitter, ora di proprietà di Elon Musk – si cerca l’account del rapper afroamericano Kanye West, in arte Ye, appare un avviso che informa l’utente della presenza di contenuti sensibili sul profilo. Utente avvisato, mezzo salvato.
Instancabile Musk. Mentre guida il Doge con la scimitarra in mano, licenziando, smantellando pezzi dell’amministrazione federale, sfidando i giudici che cercano di fermare atti che possono configurare abusi di potere, mentre al tempo stesso cerca di tamponare la crisi della sua Tesla e segue le multiformi attività spaziali, civili e militari di SpaceX, l’imprenditore venerdì sera, a mercati chiusi, ha reso noto di aver fuso la sua rete sociale X (ex Twitter) con la start up dell’Intelligenza Artificiale generativa xAI.
Il rapper statunitense Kanye West, ora noto come Ye, è stato avvistato giovedì [27 febbraio] a Los Angeles con una maglietta bianca con una svastica. Il disegno sembra essere lo stesso che ha promosso nel bizzarro e controverso spot del Super Bowl. In un breve video si vede il rapper parlare con un gruppo di uomini prima di rivolgere la sua attenzione alla telecamera.
di Roberto Da Rin (ilsole24ore.com, 17 febbraio 2025)
Una crisi politica occupa le prime pagine di tutti i giornali latinoamericani e investe la Casa Rosada, sede del governo dell’Argentina. Il presidente Javier Milei scivola in uno scandalo nazionale, legato a una criptovaluta. Ne seguono varie richieste di impeachment e un centinaio di denunce penali. I fatti: venerdì 14 febbraio, in un post pubblicato sul suo account su X, Milei ha promosso il token $Libra, fino a quel momento sconosciuto, dicendo che avrebbe incentivato la crescita economica del Paese, finanziando piccole imprese e iniziative.
di Simona Marchetti (corriere.it, 11 febbraio 2025)
Dopo aver monopolizzato i Grammy grazie al nude-look della moglie Bianca Censori, Kanye West si è preso anche il Super Bowl 2025. O, quantomeno, buona parte dei titoli del giorno successivo. E, manco a dirlo, lo ha fatto alla Kanye West. Ovvero, scioccando ancora una volta tutti. Rapido recap: durante l’evento sportivo più importante del mondo, è stato trasmesso uno spot registrato dallo stesso Ye con il suo iPhone, dove reclamizzava il suo brand Yeezy.
A inizio mese l’imprenditore miliardario Elon Musk ha trasmesso un video in streaming su X, il social network di sua proprietà, in cui mostrava una sua partita al videogioco Path of Exile 2. Musk si era vantato in precedenza di essere straordinariamente bravo in questo gioco, che somiglia peraltro molto a un altro titolo, Diablo IV, in cui dice di essere ancora più bravo, al punto da essere uno dei giocatori migliori al mondo.
«Conosceva mille volte meglio di Winston le condizioni del mondo, il degrado in cui vivevano le masse, le menzogne e le atrocità con le quali il Partito le teneva in quello stato». Così George Orwell, nel suo libro 1984 presenta O’Brien, membro del Partito che detiene il potere, ambigua figura autoritaria e manipolatrice che svolge un ruolo cruciale nella vita del protagonista Winston Smith. Il visionario Orwell nel suo libro, pubblicato nel 1949, ci racconta del maestoso edificio a forma di piramide, sede del ministero della Verità, alto trecento metri e con tremila stanze, risplendente di cemento bianco scintillante.
Ci sono due Elon Musk. Uno è il magnate proprietario di X, Tesla e SpaceX. L’altro, noto come Yilongma, è il sosia cinese dell’uomo più ricco del mondo. La somiglianza con l’originale è impressionante e fa colpo anche sul miliardario. Musk, ovviamente su X, riposta un video con una “performance” del suo doppione.
Martedì 7 gennaio Meta ha annunciato che abbandonerà i programmi di fact-checking di terze parti su Facebook, Instagram e Threads, rimpiazzando i suoi attuali moderatori con un modello simile alle criticate Community Notes di X, che consentono agli utenti di segnalare pubblicamente i contenuti che ritengono non corretti o fuorvianti. In un post pubblicato sul blog aziendale per annunciare la novità, il nuovo responsabile degli affari globali di Meta Joel Kaplan ha dichiarato che la decisione – che inizialmente interesserà solo gli Stati Uniti – è stata presa per consentire di discutere apertamente un maggior numero di argomenti sulle piattaforme della società.
Quattro anni fa, il 6 gennaio 2021, il presidente degli Stati Uniti uscente, sconfitto ampiamente alle urne, ha istigato un assalto armato e violento alle istituzioni democratiche americane per evitare che il Congresso certificasse il risultato elettorale, dopo aver provato invano a manipolare il conteggio dei voti. Anziché essere processato e condannato, com’è successo alla manovalanza che assalì per suo conto il Congresso, quel presidente defenestrato a furor di popolo l’ha fatta franca.