Archivi tag: Festival di Sanremo

Rino Gaetano, l’anarchico che usò le canzonette per fare la rivoluzione

Ph. Angelo Deligio / Mondadori via Getty Images

di Andrea Silenzi (repubblica.it, 29 ottobre 2025)

«A te che odi i politici imbrillantinati / che minimizzano i loro reati / disposti a mandare tutto a puttana / per salvarsi la dignità mondana / a te che non ami i servi di partito / che ti chiedono il voto, un voto pulito / partono tutti incendiari e fieri / ma quando arrivano sono tutti pompieri / a te che ascolti forse il mio disco sorridendo / giuro che la stessa rabbia sto vivendo / stiamo sulla stessa barca io e te».

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Prima dei cantautori italiani c’erano i Cantacronache

(ilpost.it, 19 settembre 2025)

Anche se il suo nome non era così conosciuto, il cantautore Fausto Amodei, morto giovedì a 91 anni, ebbe un ruolo fondamentale nello sviluppo della canzone d’autore italiana. Negli anni Cinquanta fu tra i primi a definire un nuovo modo di scrivere canzoni: più impegnato, ambizioso e militante, e distante dalla leggerezza e dal disimpegno che caratterizzavano la musica italiana del tempo.

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L’epoca della celebrità frammentaria

Rai 1

di Guia Soncini (linkiesta.it, 7 marzo 2025)

«Ma io dico, ma Totti no, all’Europeo che fa il cucchiaio, prima del calcio di rigore je vai a chiéde la foto?». Lo dice Tony Effe, chiunque egli sia, intervistato alla tele da Alessandro Cattelan, e lo dice rovinandosi per sempre la possibilità d’avere una carriera televisiva: si sta lamentando dei microfonisti che a Sanremo gli chiedevano una foto assieme un secondo prima che salisse sul palco, i tecnici Rai hanno memoria da elefanti, Tony Chi? dovrà espiare a lungo.

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Margini stretti

Ph. William Lovelace / Getty Images

di Guia Soncini (linkiesta.it, 19 febbraio 2025)

Una mattina del settembre del 1998 ero sulla banchina alla quale attraccano i motoscafi su cui arrivano gli attori a vendere i loro film al Festival di Venezia. Quella sera sarebbe passato The Truman Show, e su uno dei motoscafi c’era Laura Linney. Il pubblico in attesa si sgolava, Laura, Laura, e una volta scesa dal motoscafo le chiedeva autografi (allora non si chiedevano le foto: nessuno sprecava i soldi d’un rullino per sentirsi amico dei famosi).

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La classe dirigente che vive per i meme e la necessità di abolire i talk show

di Guia Soncini (linkiesta.it, 7 febbraio 2025)

Questo articolo rappresenta la mia sconfitta. Io volevo essere una grande intellettuale (era la mia ambizione di ripiego, fallita quella di miss In Gambissima), e invece eccomi qui a occuparmi di gente della quale tra cinquant’anni (ma pure tra cinquanta mesi) i filologi che studieranno la mia opera diranno: chi?! Eccomi qui ad analizzare il caso di Augusta Montaruli (chi?!) che va al programma di Tiziana Panella (chi?!).

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Il grande coming out del 1984

di Giacomo Papi e Francesco Vezzoli (ilpost.it, 28 dicembre 2024)

Questo testo nasce da una lunga conversazione. I virgolettati sono da attribuire a Vezzoli, il resto a entrambi.

Era il migliore dei tempi, era il peggiore dei tempi, era l’epoca della fede, era l’epoca dell’incredulità, il comunismo moriva, il consumismo esplodeva, e tutto si trasformava in un marchio. Erano gli anni dell’Aids, erano gli anni della liberazione. Era il 1984, l’anno del grande coming out. Come se rispondessero a un richiamo della Storia, molti musicisti e gruppi che ruotavano intorno alla club culture di Londra dichiararono simultaneamente e con orgoglio la propria omosessualità.

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La lezione di Morandi

Rai

di Guia Soncini (linkiesta.it, 2 dicembre 2024)

A casa mia è successo tutto nello stesso momento, ieri pomeriggio. Stavo ascoltando un podcast con ospite Gianni Morandi, e scrivendo bestemmie all’amica che me l’aveva segnalato: ma ti pare che mi fai sentire questo intervistatore che non sa niente, questo cane che come tutti i conversatori scarsi tenta di finirgli le frasi senza mai mai mai capire dove Gianni vada a parare, questo cane bau.

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Il Trump di Rozzano

LaPresse

di Guia Soncini (linkiesta.it, 5 dicembre 2024)

«Comportarsi da bulli aiuta nella vita, anche se ha un prezzo. Davanti ai bulli si tace, si sopporta o ci si inchina. Quasi mai, però[,] li si ama. Arrivano alla pancia. Non al cuore». È la chiusa del corsivo dell’altro ieri di Massimo Gramellini, forse articolo vincitore del premio “Capire meno il mondo” 2024, un anno nel quale c’è stata tesa competizione per il trofeo. Ma lunedì, davanti alla prima pagina del Corriere, ho avuto quel friccico che si ha di fronte alla vera incomunicabilità, ai capelli che fanno male, ai croccantini di Pavlov fuoriusciti dalla ciotola.

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I gemelli di Claudio Villa

Ansa – S&M Studio

di Michele Serra (ilpost.it, 2 novembre 2024)

Claudio Pica, in arte Claudio Villa, nacque a Trastevere nel 1926, figlio di un vetturino e di una casalinga di nome Ulpia. Era basso di statura, di carattere molto polemico, fisicamente tosto. Amava le motociclette e si dice che l’infarto che lo portò a morire piuttosto precocemente (aveva 61 anni) sia stato causato dallo sforzo insistito per calcare una pedivella d’avviamento. Era comunista e ateo.

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L’industria di blogger e influencer che gira intorno all’Eurovision

(ilpost.it, 5 maggio 2024)

William Lee Adams è un giornalista statunitense-vietnamita che lavora da anni per la Bbc. Migliaia di persone lo conoscono, però, in un’altra veste: quindici anni fa ha fondato Wiwibloggs, uno dei più noti siti dedicati interamente all’Eurovision Song Contest, il più grande festival musicale europeo, nonché uno degli eventi televisivi non sportivi più seguiti al mondo.

Ph. Jon Super / Ap

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