L’anello di fidanzamento “patriottico” di Mary di Danimarca

di Federico Rocca (vanityfair.it, 22 agosto 2022)

Se pensiamo a un anello di fidanzamento, gli aggettivi che ci vengono in mente per descriverlo possono andare da prezioso a scintillante, da originale a sbalorditivo, da esclusivo a esorbitante, nei casi più fortunati. Patriottico non è certo in cima all’elenco di aggettivi qualitativi che la fantasia possa farci venire in mente, riguardo ai preziosi che i futuri sposi donano alle loro promesse in segno di romanticissimo impegno.

E invece, analizzando l’anulare sinistro della principessa Mary di Danimarca, futura regina del regno nordico, constatiamo come il prezioso anello donato dall’attuale marito Frederick alla borghese australiana nell’ormai lontano ottobre del 2003 – il matrimonio si celebrò il 14 maggio dell’anno successivo –, oltre a essere, per l’appunto, prezioso grazie all’abbondanza di carati delle pietre incastonate, sia anche un omaggio evidente al Paese che la coppia sarà chiamata a governare (facendo così diventare Mary Donaldson la prima regina di origini australiane della storia).

L’anello – che è stato donato da Frederick alla futura consorte, conosciuta nel 2000 alle Olimpiadi di Sydney, durante un viaggio a Roma – consiste, infatti, in una combinazione, piuttosto originale per un anello destinato a un fidanzamento ufficiale, di due rubini posti ai lati di un diamante più grande, di 1,5 carati a taglio smeraldo. Un richiamo quasi palese alla bandiera, bianca e rossa, della Danimarca.

L’anello, ideato appositamente per lei, non lascia spazio a dubbi: è stato creato proprio con lo scopo di legare indissolubilmente lei, nata in Tasmania, alla sua nuova patria, della quale diventerà sovrana. A rafforzare il concetto, due ulteriori diamanti a taglio baguette aggiunti, nel corso degli anni, ad arricchire la già preziosa composizione di gemme e a simbolizzare l’arrivo dei loro 4 figli. Tanto patriottismo di Mary di Danimarca è stato valutato dagli esperti all’incirca 35mila euro. Ma non c’è dubbio alcuno che il suo legame con la nuova patria valga molto, molto di più.