Marie Irvine, la truccatrice che contribuì ad alimentare la leggenda di Marilyn Monroe

di Olga Noel Winderling (vanityfair.it, 22 gennaio 2024)

A distanza di quasi 62 anni dalla scomparsa di Marilyn Monroe si è spenta anche la sua storica, ultima truccatrice, Marie Irvine, che avrebbe varcato il secolo il prossimo dicembre e che contribuì a valorizzare il volto dell’attrice durante un capitolo cruciale della sua carriera. Nei mesi scorsi, la sua fama aveva avuto una nuova impennata (stavolta su Tik Tok) grazie a Erin Parsons, anch’ella truccatrice, con la passione per il make-up vintage e per la grande diva di Hollywood.

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Il rapporto della Irvine con Marilyn Monroe iniziò nel 1958, quando la rivista Life chiese al fotografo Richard Avedon di reinventarla, facendole interpretare cinque grandi dive dello schermo come Marlene Dietrich, Theda Bara, Jean Harlow, Clara Bow e Lillian Russell. Il celebre servizio fotografico, pubblicato sul numero 22 della rivista, fu accompagnato da un articolo scritto dal marito dell’epoca della Monroe, il drammaturgo Arthur Miller, intitolato Mia moglie Marilyn. E le immagini descritte come una storia della fantasia globale sulle seduttrici.

Un altro momento clou della collaborazione tra Irvine e Monroe è legato al famoso Happy Birthday cantato dalla diva – in abito aderente di paillettes – in occasione del compleanno di John F. Kennedy al Madison Square Garden di New York, nel maggio del 1962. A prepararla fu la stessa Marie Irvine, recuperandole all’ultimo minuto anche gli orecchini pendenti che la star aveva dimenticato nel suo appartamento sulla East 57th Street. In realtà, non fu Marie Irvine a creare l’iconico look di Marilyn, visto che si conobbero a carriera ben più che inoltrata. E nemmeno Max Factor, come hanno chiarito gli storici del costume nel 2015, quando il brand volle nominare la Monroe sua ambassador globale.

A realizzare il trucco più imitato della storia – labbra rosse, linea dell’eyeliner tirata a perfezione, disegno delle sopracciglia ad ala di gabbiano – fu in realtà il grande Allan “Whitey” Snyder, che per lei studiò rimedi come il velo di vaselina spalmata come primer, prima del fondotinta e della cipria, perché oltre a renderle la pelle luminosa si combinava bene con la leggera peluria chiara del suo viso, rendendola più fotogenica. O le cinque diverse tonalità di rossetto per aumentare l’effetto rimpolpante, più scuro agli angoli esterni delle labbra e più chiaro al centro. O, ancora, l’eyeliner ottenuto da una combinazione di nero e di marrone.

Insomma, quando Marie Irvine la conobbe, il look di Marilyn era ormai perfettamente definito. Ma a colpirla furono i «denti bianchissimi», oltre alla «sua bellezza naturale», e su quella si concentrò. «Truccarla era facile perché aveva una pelle perfetta», raccontava. Le preparava ciglia finte realizzate a mano, «arricciate in anticipo» in modo da valorizzare quegli occhi incredibili color blu-piscina, senza volerla renderla più sensuale perché «non ce n’era bisogno, lei era naturalmente, incredibilmente sexy».

Per questo la Irvine preferiva giocare di sfumature, soprattutto con gli ombretti, e seguire con precisione massima la linea perfetta delle labbra: due campi in cui era maestra. Poi, certo, c’erano le occasioni speciali, come la famosa esibizione alla festa di compleanno del presidente Kennedy: in uno spazio grande come il Madison Square Garden era necessario fosse vista anche da lontano, grazie a un’acconciatura cotonatissima e a un ombretto chiaro e perlescente che giocava di contrasto con l’eyeliner.

La truccatrice americana Erin Parsons ne aveva conosciuto solo di recente la storia, condividendo la sua scoperta su Tik Tok l’8 gennaio scorso. Il video è subito diventato virale, con oltre un milione di visualizzazioni e più di 1.600 commenti. Purtroppo la Irvine è deceduta esattamente la settimana successiva, il 15 gennaio, in una struttura di cura a Sarasota, in Florida. La sua morte è stata annunciata dalla figlia, Jane Bentley Sullivan.

Marie Irvine, nata il 16 dicembre 1924 a Pawling, New York, era cresciuta nella contea di Dutchess. Inizialmente aveva intrapreso la carriera di segretaria, ma aveva poi abbracciato la professione di truccatrice, lavorando per Elizabeth Arden e diventando consulente di bellezza e specialista del colore anche per i Beatles, Jane Fonda, Vivienne Leigh e la Regina Madre d’Inghilterra. Sposò un ufficiale di Marina nel 1947 ed ebbe due figli, Jane e un maschio che desidera rimanere anonimo. Durante la sua carriera lavorò con i maggiori fotografi del XX secolo, come Richard Avedon, Irving Penn, John Rawlings e Bob Krieger. Dopo il trasferimento della famiglia nella contea di Essex, nel New Jersey, abbandonò il mondo della moda ritirandosi definitivamente alla fine degli anni Sessanta.