Archivi tag: David Bowie

Breve storia delle foto segnaletiche

(ilpost.it, 25 agosto 2023)

L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump si è consegnato giovedì alle autorità della Georgia, dove è stato incriminato con l’accusa di aver tentato di sovvertire i risultati ufficiali delle elezioni presidenziali del 2020. Il suo arresto è stato accompagnato da una foto segnaletica, la prima a un ex presidente degli Stati Uniti che sia mai stata fatta, e che immediatamente è diventata un’immagine storica. Nella legge statunitense questo tipo di foto è noto come mugshot, e consiste in una coppia di immagini in cui tradizionalmente la persona arrestata appare di fronte e poi di profilo.

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Coccodrilli

di Stefano Bartezzaghi (repubblica.it, 18 giugno 2023)

Dimesso dall’ospedale dopo l’intervento di laparatomia e dieci giorni di ricovero, Francesco ha tenuto a dire “Sono ancora vivo!”. Scherzava, lui. Ma per noi è difficile non pensare che già soltanto negli ultimi giorni della degenza papale se ne sono invece andati, tra gli altri: Guido Bodrato, il caro Nuccio Ordine, Silvio Berlusconi, Francesco Nuti, Flavia Franzoni, Paolo Di Paolo, Treat Williams, Cormac McCarthy.

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La musica e la sua Queen

di Stefano Pistolini (ilfoglio.it, 14 settembre 2022)

Il rapporto tra il britpop, per decenni una delle più floride industrie britanniche, e la monarchia è stato sempre questione di cromosomi o, se volete, di ereditarietà: la regina come presenza immanente ed eterna, istituzione stabile e perenne. Motivo per cui l’attenzione degli spiriti modernisti della musica di rado s’è occupata del soggetto, se non in casi di esasperazione, attribuibili più a una reazione psicologica che a un reale fronteggiamento politico, più alla percezione di una sottomissione a una madre repressiva che a un’effettiva concezione antimonarchica. Poi la cosa si è sempre sfumata, con la regina Elisabetta tornata al suo posto come presenza inevitabile e guardata perfino con affetto, confortante icona di quell’identità nazionale satiricamente battezzata “Little Britain”.

Ph. Dave Thompson / Wpa Pool – Gi

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Già l’uomo di Neanderthal conosceva il contouring

di Alessandra Paudice (vanityfair.it, 25 agosto 2021)

Il giornalista coreano David Yi, noto sui social come @seoulcialite, ha appena pubblicato un libro che parla di quanto la storia del grooming e della routine di bellezza degli uomini sia poco documentata a causa di pregiudizi culturali. Il libro si intitola Pretty Boys: Legendary Icons Who Redefined Beauty and How to Glow Up, Too e l’autore è anche il fondatore di un sito web di skincare inclusivo che si chiama Very Good Light. Secondo Yi, intervistato da The Guardian, «per secoli parlare delle preferenze cosmetiche o delle ben note regole estetiche dei re significava affermare che fossero effeminati e quindi meno potenti».

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Il grande show della corsa allo spazio

di Francesco Russo (agi.it, 5 ottobre 2021)

Questa volta il capitano Kirk nello spazio ci andrà davvero. William Shatner, l’attore che nella celebre serie Star Trek era al comando dell’Enterprise, salirà questo mese sul secondo volo della Blue Origin, la compagnia con la quale il miliardario Jeff Bezos si è lanciato nel business dei viaggi spaziali. Un mercato appena nato dove la competizione è però già fortissima. C’è anche la Virgin Galactic di Richard Branson e, soprattutto, la SpaceX di Elon Musk. Sul fronte economico la gara, per il momento, la sta vincendo l’istrionico fondatore di Tesla.

Cbs / Paramount International

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Tatuaggi, inni (e insulti). Le celebrità si schierano sull’indipendenza scozzese

di Giuseppe Sarcina («Corriere della Sera», 24 luglio 2014)

LONDRA – James Bond, nella sua versione più classica, è a favore. J.K. Rowling, la creatrice di Harry Potter, è contro. Per la rockstar David Bowie deve essere no, assolutamente no. Per la popstar Annie Lennox, forse sì, non sa ancora bene, ci vuole pensare. Il 18 settembre in Scozia si vota per l’indipendenza, per continuare la convivenza con Londra, che dura dal 1707; oppure per diventare uno Stato indipendente, sicuramente con un’altra bandiera, probabilmente con un’altra moneta. Poche settimane fa il settimanale Economist osservava che la situazione è surreale. L’elettorato del Regno Unito si trova di fronte una scelta potenzialmente traumatica, eppure non ci sono segnali di forte mobilitazione. Nelle piazze non si vedono cortei di «secessionisti» o di «unionisti». Il tema non pare, almeno per ora, infiammare l’opinione pubblica. In compenso ci sono le star. Continua la lettura di Tatuaggi, inni (e insulti). Le celebrità si schierano sull’indipendenza scozzese