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Angelina Jolie debutta su Instagram postando la lettera di una ragazza afghana

di Antonella Catena (amica.it, 21 agosto 2021)

Mamma. Filmmaker. Inviato speciale per l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati. Angelina Jolie (46 anni) si presenta così sul suo nuovo profilo Instagram. L’attrice e produttrice debutta sui social e continua la sua missione. Il primo post è una lettera speditale da una adolescente afghana. A Letter from an Afghan Girl, è il “titolo”. 25mila i like. 4, 4 milioni i follower raggiunti subito. Poi parte il racconto: “In questo preciso momento, il popolo afghano sta perdendo la possibilità di comunicare sui social media e di esprimersi in libertà. Quindi sono arrivata su Instagram per condividere le loro storie. E le voci di coloro che in tutto il mondo stanno lottando per i diritti umani”.

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Come le influencer afghane si stanno relazionando all’attacco dei talebani

di Giorgia Giangrande (giornalettismo.com, 16 agosto 2021)

Essere influencer o semplicemente avere un’audience ampia vuol dire avere delle responsabilità: prima fra tutte quella di sapere che le parole hanno un peso e una rilevanza tale da influenzare il pensiero di chi segue un determinato personaggio. E questo è un piccolo dettaglio che ancora, quando si parla del mestiere del XXI secolo, si fa fatica ad accettare. Ma che lo si voglia o no è così, altrimenti non si spiegherebbe il seguito di tanti personaggi. Perché ne parliamo a proposito dell’Afghanistan? Perché ad esporsi sui terribili fatti che si stanno svolgendo in queste ore nel Paese non sono soltanto giornalisti e politici ma anche e soprattutto cittadini comuni, alcuni dei quali sono influencer in Afghanistan.

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Che schifo, gli influencer

di Guia Soncini (linkiesta.it, 7 luglio 2021)

E venne il giorno in cui l’uomo più impopolare d’Italia s’azzuffò con la coppia più popolare d’Italia. Va detto, a moderazione della di lui hybris, che avevano cominciato quegli altri, come si dice nelle beghe tra bambini delle elementari. Ieri Chiara Ferragni – che mica è scema: si schiera solo dalla parte di cause che aumentino la sua popolarità – ha espresso un pensiero con cui una volta avresti fondato i 5 Stelle e oggi fai tre storie di Instagram (non sponsorizzate, per ora). Il pensiero era: «Che schifo che fate[,] politici» (mi scuso per averle aggiunto la virgola, è stato più forte di me). Continua la lettura di Che schifo, gli influencer

Roger Waters contro Mark Zuckerberg

di Luca Colantuoni (punto-informatico.it, 16 giugno 2021)

Le opinioni di Roger Waters su politica, religione e capitalismo sono note a tutti, in particolare ai fan che partecipano ai suoi concerti. Non stupisce quindi la risposta data a Facebook dopo aver ricevuto la richiesta di usare un suo brano musicale per una pubblicità su Instagram. Durante un evento in sostegno di Julian Assange, l’ex bassista del Pink Floyd ha usato anche alcune espressioni colorite contro Mark Zuckerberg. Il video dell’intervento è stato pubblicato dallo stesso Waters su Facebook e Instagram. Durante l’incontro pubblico, il co-fondatore dei Pink Floyd ha mostrato e letto una lettera ricevuta da Facebook, con la quale l’azienda di Menlo Park chiedeva di poter utilizzare il famoso brano Another Brick in the Wall, Part 2, dall’album The Wall, in cambio di un’enorme somma di denaro.

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Dai girotondi a Mahmood, Nanni Moretti entra in maggioranza

di Stefano Baldolini (huffingtonpost.it, 3 giugno 2021)

Più o meno è andata così: Nanni Moretti annuncia la candidatura a Cannes di Tre piani con un video Instagram in cui si mette in smoking e canta Soldi di Mahmood, e i fan gli rispondono: “Ti amiamo”. E il video diventa virale, come si dice in questi casi, e fa male un po’ anche pensarlo, per uno che nel 1977 ha inchiodato “il barone” Monicelli alla “ricerca ansiosa e angosciosa del successo”. Insomma, fa una certa impressione osservare Nanni Moretti che sembra voler fare il simpatico, voler uscire dal suo personaggio irsuto e corrosivo di moralista talentuoso, addirittura voler abbracciare il pop, proprio quella maggioranza delle persone in cui ha sempre teorizzato di non voler credere.

Nanni Moretti via Instagram
Nanni Moretti via Instagram

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I tre club britannici che boicottano i social per protestare contro il razzismo

di Enzo Boldi (giornalettismo.com, 9 aprile 2021)

I razzisti di oggi vivono nascosti nell’ombra dei social. Pensano di non essere individuabili e denunciati per quel che scrivono, ma forse la loro ignoranza mentale li porta a non considerare che anche quel che si scrive sui social è passibile di reato. Adesso, però, anche il mondo del Calcio chiede rimedi esemplari contro questo disgustoso (e criminale) fenomeno. Il tutto è partito con la campagna Enough is Enough dello Swansea City, che boicotta i social. Poi, l’esempio del club gallese è stato seguito dal Birmingham City e dai Rangers di Glasgow. Così il Calcio britannico prova a dare un calcio al razzismo. «Come squadra di calcio, abbiamo visto molti dei nostri giocatori soggetti ad abusi abominevoli solo nelle ultime sette settimane e riteniamo che sia giusto prendere posizione contro comportamenti che sono un flagello per il nostro sport e la società in generale» si legge nel comunicato diramato giovedì pomeriggio sul sito ufficiale dello Swansea City.

@SwansOfficial via Twitter
@SwansOfficial via Twitter

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Mascherine: Fedez e Ferragni raccolgono l’appello di Conte

di Giovanni Cardarello (ck12.it, 20 ottobre 2020)

“La situazione è grave ma non è seria” direbbe il grande Ennio Flaiano, “con ogni mezzo necessario” risponderebbe Malcom X, e la sostanza non cambierebbe: da ieri sera il popolare rapper Federico Lucia, in arte Fedez, e la moglie, la notissima influencer e imprenditrice digitale Chiara Ferragni, sono stati ingaggiati dal presidente del consiglio Giuseppe Conte per sensibilizzare le nuove generazioni all’utilizzo delle mascherine per proteggersi dalla diffusione del Coronavirus Covid-19. La scelta, come spesso accade quando si tratta dei Ferragnez, solleva sentimenti antitetici tra chi si straccia le vesti e chi invece applaude.Ferragnez-Conte Continua la lettura di Mascherine: Fedez e Ferragni raccolgono l’appello di Conte

La denuncia di Hamilton sul podio del Mugello

di Michele Sasso (lastampa.it, 13 settembre 2020)

Nuovo messaggio social da parte del pilota di Formula 1 Lewis Hamilton. Dopo aver vinto il Gran Premio del Mugello, il campione del mondo della Mercedes si è presentato sul podio indossando una maglietta nera con una scritta bianca in Inglese: «Arrestate i poliziotti che hanno ucciso Breonna Taylor”. Un messaggio esplosivo sulla morte della giovane afroamericana uccisa a Louisville, in Kentucky, lo scorso 13 marzo, a seguito di una sparatoria da parte di tre agenti del dipartimento di polizia locale che stavano effettuando una perquisizione nella sua abitazione.

Getty Images
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L’ultima challenge è il selfie in bianchennero che sfida non si sa chi e non si sa cosa

di Guia Soncini (linkiesta.it, 29 luglio 2020)

Nel 1979 Woody Allen diresse un film, Manhattan, i cui fotogrammi sono ancora oggi tra le illustrazioni più utilizzate da chi voglia scrivere di New York. Non è perché è un gran film (lo è). Non è neppure perché lui è un regista famoso (anzi: c’è un pieno di gente fantasiosa che lo considera un impresentabile schifoso che ha sposato la propria figlia). È perché Manhattan è in bianco e nero.

Ph. Loïc Venance / Afp
Ph. Loïc Venance / Afp

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Adelphi ripubblica “Estinzione”: Bernhard aveva capito tutto

di Antonio Gurrado (ilfoglio.it, 17 luglio 2020)

Perché Adelphi ha mandato in libreria l’edizione economica di Estinzione di Thomas Bernhard? Perché è un capolavoro, ovvio, e perché se non avete ancora letto Bernhard smettete qualsiasi cosa stiate facendo adesso e leggetelo subito, ovvio. Il romanzo però era uscito in Austria nel 1986 ed era stato tradotto da Adelphi nel 1996, quindi perché fare l’edizione economica, di largo consumo (speriamo), solo dopo che in Italia è in circolazione da un quarto di secolo?ThomasBernhard_Estinzione Continua la lettura di Adelphi ripubblica “Estinzione”: Bernhard aveva capito tutto