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La verità su Truth, un Twitter noiosetto (e viola)

di Sonia Turrini (huffingtonpost.it, 20 marzo 2022)

Dopo quasi un mese, stamattina sul mio telefono è comparsa una notifica lilla: “La tua attesa è finita! Clicca per cominciare a usare Truth Social”. Ci provavo dal 20 febbraio, da quando la piattaforma creata da Donald Trump in risposta alla sua esclusione dai principali social era sbarcata sull’App Store americano. Il lancio non era esattamente andato liscio; la app è stata inizialmente prima nelle classifiche di download, per poi vedere gli utenti schiantarsi tutti collettivamente contro un muro di gomma di errori continui, liste di attesa, bug vari ed eventuali. Insomma, per un mese sono stata il numero 101.553 di una sinuosa coda virtuale che non si muoveva di una posizione.

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Joe Biden per la prima volta su TikTok

di Gianmichele Laino (giornalettismo.com, 27 dicembre 2021)

Non sarà un suo account personale, non sarà nemmeno quello istituzionale della Casa Bianca. Ma fa un certo effetto vedere l’ottantenne Joe Biden su TikTok, in un video virale che ha superato – negli ultimi giorni – decine di milioni di visualizzazioni. Il video vuole spingere le nuove generazioni a essere molto più propositive nei confronti della campagna vaccinale. I Jonas Brothers si sono prestati allo scopo, girando diverse clip in varie ale della Casa Bianca: «Sei vaccinato?», «Sì, signore» è stato il tormentone che ha caratterizzato i 17 secondi di un video pubblicato su TikTok e su Instagram; alla fine compare Biden, sorriso smagliante e smartphone in mano, che fa finta di riprendere tutto e che commenta: «Sì, ce l’abbiamo fatta».

Jonas Brothers via TikTok

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Informazione tossica, colonialismo digitale e profitti mostruosi

di Annamaria Testa (internazionale.it, 19 ottobre 2021)

Ogni nostra decisione sul futuro, piccola o grande, riguardante i prossimi trenta minuti o i prossimi trent’anni, si basa su quello che noi sappiamo adesso. E quello che noi adesso sappiamo, o crediamo di sapere, rispecchia l’assieme delle informazioni che, nel corso delle nostre vite e fino a questo momento, ci hanno raggiunto e colpito. E che, convincendoci della loro rilevanza, hanno incessantemente contribuito a formare, a modificare (o a deformare) la nostra visione di noi stessi e delle cose. Dunque, poter disporre di informazioni di qualità è fondamentale perché sia i singoli sia i governi decidano bene e, per dirla con Steven Pinker, in modo razionale e responsabile: tale, cioè, da “salvare il mondo”.

Artur Debat / Getty Images

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La mail del principe Harry a Jack Dorsey il giorno prima dell’assalto a Capitol Hill

di Ilaria Roncone (giornalettismo.com, 10 novembre 2021)

Non solo Facebook sotto accusa per i fatti di Capitol Hill. Secondo il principe Harry, anche Twitter sarebbe stato avvisato il giorno prima dell’assalto che qualcosa stava bollendo in pentola e che ci sarebbero state serie conseguenze. Secondo il membro della famiglia reale inglese, Jack Dorsey sarebbe stato avvertito il giorno prima delle possibili conseguenze di quel moto di rabbia montato on line dopo i risultati delle elezioni presidenziali americane tramite una sua email. A riportare la notizia è la Bbc, che cita il principe Harry durante il forum tecnico RE:WIRED: «L’avevo avvertito che la sua piattaforma stava permettendo di organizzare un colpo di Stato».

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Trump ha annunciato la sua nuova piattaforma, TRUTH Social

(ilpost.it, 21 ottobre 2021)

L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha presentato la nuova piattaforma social che era stata annunciata diversi mesi fa come alternativa ai social network da cui era stato rimosso per il suo coinvolgimento nell’attacco al Congresso statunitense del 6 gennaio 2021. La piattaforma si chiama TRUTH Social (“truth” significa “verità”), arriverà l’anno prossimo e sostituirà il blog con cui per un breve periodo Trump era tornato a farsi sentire on line. In un comunicato diffuso mercoledì, Trump ha detto di aver creato TRUTH Social «per opporsi alla tirannia delle società Big Tech» e «per combatterle», sostenendo che l’obiettivo del Trump Media and Technology Group (Tmtg) – la società che l’ha sviluppata – sia «dare una voce a tutti».

Ph. Chris Delmas / Getty Images

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Mercanti di verità

(ilpost.it, 7 ottobre 2021)

È uscito nelle librerie Mercanti di verità, il saggio sul giornalismo contemporaneo scritto da Jill Abramson, prima (e unica) donna ad aver diretto il New York Times e oggi editorialista politica al Guardian e docente all’Università di Harvard. Il libro è dedicato in particolare ai quotidiani americani New York Times e Washington Post, e ai siti di notizie e altre cose BuzzFeed e Vice, ma racconta e spiega in generale le difficoltà e le sfide per i giornali tradizionali, da un lato, e le opportunità e innovazioni portate dall’uso dei mezzi digitali, dall’altro. Pubblichiamo l’introduzione all’edizione italiana, realizzata da Sellerio.

Ph. Frieder Blickle

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La foto dei talebani che si prendono gioco dei marines di Iwo Jima

di Luigi Conte (agi.it, 21 agosto 2021)

Dopo aver conquistato l’Afghanistan in un batter d’occhio ed essersi impossessati delle armi, dei mezzi e degli equipaggiamenti lasciati dai militari americani, i talebani si divertono a prendere in giro gli Stati Uniti. In alcuni video propagandistici si vedono combattenti talebani con divise e armi americane in pugno che pattugliano le strade. Se non fosse per la lingua che parlano e la barba lunga sarebbero all’apparenza soldati Usa. Hanno anche i classici occhiali da sole. Ma sono talebani. E appartengono anche a un’unità speciale chiamata Badri 313.

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L’eclissi di Donald Trump è più lontana di quanto ci si immagini

di David A. Graham (The Atlantic / internazionale.it, 28 luglio 2021)

Da presidente l’aveva ribadito più volte mentre terminava il suo mandato: “Noi non andiamo da nessuna parte”. La sua era stata una conclusione della presidenza piuttosto turbolenta – impeachment, provvedimenti di grazia discutibili e una lunga disputa sull’esito delle elezioni –, ma sapeva di poter contare su seguaci devoti. E aveva tutta l’intenzione di conservare la sua forza politica. Il ragionamento non valeva solo per lui. Anche la sua famiglia era ansiosa di approfittare del suo successo elettorale. Di solito, un ex presidente mantiene un basso profilo per qualche tempo dopo la fine del mandato. Lui non l’avrebbe fatto. Avrebbe continuato a dominare il suo partito e a rappresentare una potenza politica.

Ph. Octavio Jones / Reuters – Contrasto

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Censura e piattaforme: Trump dichiara guerra alle Big Tech

di Otto Lanzavecchia (formiche.net, 9 luglio 2021)

«Se lo possono fare a me, lo possono fare anche a voi – e credetemi, lo faranno». Dalle colonne del Wall Street Journal l’ex presidente americano Donald Trump si è lanciato in un durissimo j’accuse contro le Big Tech, le grandi corporazioni tecnologiche americane, e la loro decisione di sospenderlo dalle proprie piattaforme. L’editoriale è apparso giovedì, un giorno dopo la conferenza in cui ha annunciato di aver fatto partire tre class action distinte contro Facebook, Google e Twitter e i rispettivi ceo. Si sta prefigurando un caso di altissimo profilo.

Jialun Deng / The New York Times

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Donald Trump si è pentito di non aver vietato Facebook e Twitter mentre era presidente

di Ilaria Roncone (giornalettismo.com, 9 giugno 2021)

Con un social network naufragato ancor prima di essere annunciato, Donald Trump sulla questione di Twitter in Nigeria ha rilasciato una serie di dichiarazioni su quanto accaduto la scorsa settimana. Twitter ha deciso di rimuovere un post di Muhammadu Buhari contro i secessionisti e il governo ha provveduto a bannare Twitter dal Paese. Decisione celebrata dall’ex presidente degli Stati Uniti, che è arrivato a congratularsi con la Nigeria per l’azione compiuta contro la piattaforma che «ha messo al bando il suo presidente». Si sente ovviamente toccato nell’intimo, il tycoon, tanto da dire che forse lui stesso avrebbe dovuto bannare Facebook e Twitter mentre era presidente.

Ipp / Zuma Press
Ipp / Zuma Press

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