Archivio mensile:Novembre 2021

Fedez scende in campo?

(ilfoglio.it, 10 novembre 2021)

Mancava solo l’ultimo passo. Dopo l’impegno civico e quello – accesissimo, a ritmo di Instagram stories – per i diritti e il ddl Zan, forse Fedez sta gettando le basi per lo sbarco in politica. La società Zdf Srl, di proprietà del rapper, ha infatti registrato un dominio sul web che sembra lasciare poco spazio agli equivoci: fedezelezioni2023.it. Al momento non risulta attivo, ma tanto basta per lanciare il messaggio. E a confermarlo è la stessa Zdf: “Dalla società mi è arrivata via mail una richiesta di attivare questo dominio in data odierna”, ha spiegato all’agenzia Adnkronos il responsabile dell’area informatica. L’obiettivo dichiarato sarebbe appunto l’anno delle prossime elezioni politiche, se si arriverà a fine legislatura.

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Bob Dylan a ruota libera

di Carlo Massarini (linkiesta.it, 23 ottobre 2021)

The Freewheelin’ è il secondo album di Bob Dylan, ed è allo stesso tempo una perfetta fotografia dell’anno in cui è concepito e qualcosa che trascende il suo tempo, perché contiene temi – i maestri della guerra, il razzismo e le risposte che soffiano nel vento, lampi di apocalisse sotto una dura pioggia, le separazioni e l’andare avanti, il surrealismo metaforico dei sogni – che fanno parte della natura umana. Dylan qui è ancora un ragazzino, 22 anni, i capelli ispidi che diventeranno il suo trademark, la sua prima fidanzata Suze Rotolo abbracciata a lui mentre camminano nella neve di Jones Street nel Village a New York a due passi da dove abitano, appena un album di cover acerbe alle spalle ma in tasca una manciata di canzoni da grande, che cambieranno la storia della musica, della società, della sua vita e di quella di milioni di terrestri.

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Già l’uomo di Neanderthal conosceva il contouring

di Alessandra Paudice (vanityfair.it, 25 agosto 2021)

Il giornalista coreano David Yi, noto sui social come @seoulcialite, ha appena pubblicato un libro che parla di quanto la storia del grooming e della routine di bellezza degli uomini sia poco documentata a causa di pregiudizi culturali. Il libro si intitola Pretty Boys: Legendary Icons Who Redefined Beauty and How to Glow Up, Too e l’autore è anche il fondatore di un sito web di skincare inclusivo che si chiama Very Good Light. Secondo Yi, intervistato da The Guardian, «per secoli parlare delle preferenze cosmetiche o delle ben note regole estetiche dei re significava affermare che fossero effeminati e quindi meno potenti».

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La mostrificazione del dissenso

di Guia Soncini (linkiesta.it, 5 novembre 2021)

Chissà perché non proiettano Quinto potere nelle scuole. Me lo chiedo ogni giorno, assistendo allo spettacolo d’arte varia degli inquilini dei social che trasecolano perché il loro cancelletto non è diventato legge, norma, educazione collettiva. Perché i loro buoni sentimenti non regolano il mondo. Perché la loro bellezza interiore non è apprezzata. «Si alza, dentro al suo piccolo schermo a ventuno pollici, e ulula dell’America e della democrazia. Non c’è nessuna America, non c’è nessuna democrazia. Ci sono solo la Ibm, e la Itt, e la At&t, e Dupont, Dow, Union Carbide, e Exxon. Queste sono oggi le nazioni del mondo. Di cosa crede parlino i russi nei loro consigli di Stato: di Karl Marx?».

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Cosa ho capito della fragilità con i Bts

di Michela Murgia (ilpost.it, 5 novembre 2021)

Quando mi capitò davanti per la prima volta il video in cui Kim Tae-hyung dei Bts si accascia sul red carpet era l’aprile del 2021 e stavo subendo l’attacco mediatico più violento della mia vita. A scatenarlo era stato il fatto che in una trasmissione televisiva avevo criticato l’uso del registro lessicale militare e dei simboli bellici – medaglie, armi e divise – nella comunicazione della gestione dell’emergenza Covid. Ne era seguita una lunga bagarre del tutto trasversale agli schieramenti, a cui ebbi la percezione che partecipasse chiunque avesse un account social o uno spazio mediatico di altra natura. Per giorni mi attaccarono in forma personale cittadinə comuni e figure istituzionali, capə di partito, personaggi dello spettacolo e giornali di destra e di sinistra.

Ph. Dia Dipasupil / Getty Images

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Celentano si arrabbia con Berlinguer e annuncia il ritorno in tv

(agi.it, 4 novembre 2021)

Ad Adriano Celentano non è piaciuta la lite tra la giornalista Bianca Berlinguer, conduttrice di Cartabianca, e l’ospite Gianluigi Paragone, con il politico che si è imbavagliato in diretta. «Ieri sera non mi sei piaciuta per niente. Devo dire che sei stata assai poco “Bianca”» scrive in un lungo post su Facebook il cantante. «Te la sei presa con lui per aver citato alcuni fatti svelati dalla trasmissione Report». Il Molleggiato conclude il post con un annuncio: «Cara Bianca, ti do una “primizia”. Sto pensando di tornare in televisione con un programma dal titolo Il conduttore. E tu sarai il primo ospite». «Ho sempre pensato che il mestiere del conduttore è quello che più di tutti ha una grande responsabilità verso i telespettatori» scrive Celentano.

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John John Kennedy non è riapparso a Dallas

(ilpost.it, 3 novembre 2021)

Martedì alcune centinaia di persone, molte delle quali seguaci della teoria del complotto QAnon, si sono riunite a Dallas, in Texas, per attendere l’arrivo – che ovviamente non c’è stato – di John John Kennedy, morto in un incidente aereo nel 1999. John F. Kennedy Junior era il figlio minore di John Fitzgerald Kennedy, il presidente statunitense ucciso nel 1963 a Dealey Plaza, a Dallas. In conseguenza di una teoria ritenuta estrema persino da buona parte dei seguaci di QAnon, alcuni altri seguaci si erano quindi radunati proprio a Delay Plaza (insieme a curiosi e giornalisti) a quanto pare convinti che John John si sarebbe palesato lì per lanciare la sua candidatura, in veste di vicepresidente di Donald Trump, alle elezioni presidenziali del 2024 (ma tra i presenti c’era anche chi aveva teorie persino più assurde).

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Takoua Ben Mohamed, la fumettista che lotta contro gli stereotipi razziali

di Gabriella Cantafio (wired.it, 24 luglio 2021)

«Per i bianchi sono nera e per i neri sono bianca. Sono tunisina e sono italiana. Sono tutto e sono niente. Ma la cosa che mi dà più fastidio è essere categorizzata per il velo che indosso e non vedere riconosciuta la mia professionalità». Takoua Ben Mohamed, classe 1991, è fumettista, producer e autrice della graphic novel Il mio migliore amico è fascista, edito da Rizzoli. Tra le pagine di questo suo primo libro per ragazzi è racchiusa la sua storia che l’ha portata a valicare la “porta del Sahara” per giungere in Italia, dove ad attenderla c’era il papà e tanti pregiudizi.

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Trump ha fatto il “tomahawk chop”

(ilpost.it, 2 novembre 2021)

Sabato sera l’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha assistito assieme alla moglie Melania alla gara-4 delle World Series di baseball (le finali del campionato) tra gli Atlanta Braves e gli Houston Astros. Durante la partita, che si è giocata ad Atlanta (Georgia), Trump e la moglie si sono uniti ai tifosi degli Atlanta Braves nel cosiddetto “tomahawk chop”, un gesto fatto con il braccio che imita il movimento con cui molte popolazioni di nativi americani usavano il tomahawk, una tipica ascia da battaglia. Il “tomahawk chop” viene fatto spesso dai tifosi degli Atlanta Braves per incoraggiare la propria squadra: “Atlanta Braves” è un nome che deriva, infatti, dall’espressione con cui i coloni chiamavano i guerrieri nativi americani.

Ap

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