Archivio mensile:Luglio 2021

Il documentario su Yves Montand a Cannes è da non perdere

di Mario Sesti (huffingtonpost.it, 16 luglio 2021)

Diciamo che siete figli di una coppia di attivisti socialisti italiani costretti durante il fascismo a emigrare in Francia, che crescete a Marsiglia ai margini della società, che a diciotto anni fate il vostro primo concerto vestiti da cowboy ma che sognate il cinema: se avete vissuto tutto questo siete su un’ottima strada per diventare la figura pubblica più popolare di Francia tra gli anni Sessanta e Ottanta. Ovvero: Yves Montand. Presentato al Festival di Cannes nella sezione Cannes Classic, Montand est à nous di Yves Jeuland, che ha alle spalle una lunga e robusta carriera di documentarista, non è solamente una virtuosistica compilation biografica impreziosita da materiali fotografici e filmati inediti.

Donaldson Collection / Michael Ochs Archives / Getty Images

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Meghan Markle produrrà per Netflix la serie animata “Pearl”

di Emily Stefania Coscione (iodonna.it, 15 luglio 2021)

Una ragazzina di dodici anni ispirata da grandi donne del passato: questa è Pearl, protagonista del nuovo progetto mediatico di Meghan Markle, già in lavorazione a Hollywood. Una serie animata, creata e prodotta per Netflix dalla duchessa e dalla sua Archewell Productions. Era ora, esclamano quei critici che avevano espresso dubbi sul contratto firmato lo scorso anno da Harry e Meghan con il gigante dello streaming. Nonostante un compenso che si aggirerebbe sui cento milioni di dollari, finora i Sussex hanno prodotto solo un documentario firmato dal principe per i suoi Invictus Games.

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Dovremmo studiare meglio gli effetti dei social network sul comportamento collettivo

(ilpost.it, 11 luglio 2021)

Gli effetti prolungati e dirompenti della pandemia da Coronavirus su molte abitudini umane, così come gli sforzi compiuti da governi e autorità sanitarie per limitare i contagi, tra il 2020 e il 2021, hanno reso molto evidente il bisogno di una comprensione chiara delle modalità di interazione tra le persone e di condivisione delle informazioni su larga scala. Un articolo redatto da un gruppo di diciassette ricercatori [Stewardship of global collective behaviourN.d.C.], da poco pubblicato sull’autorevole rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas), sviluppa attraverso una serie di argomenti l’idea che sia opportuno e urgente studiare approfonditamente i modi in cui i social media e le attuali tecnologie di telecomunicazione condizionano le interazioni tra le persone e i comportamenti collettivi.

Ph. Jarrad Henderson / Usa Today

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Altro che Vaticano, è il momento del concordato Stato-Ferragnez

di Stefano Feltri (editorialedomani.it, 6 luglio 2021)

Forse è arrivato il momento di negoziare un concordato Stato-Ferragnez, per perimetrare l’influenza degli influencer sulla vita pubblica e la politica. Qualche giorno dopo la clamorosa protesta diplomatica del Vaticano contro la legge Zan sull’omotransfobia, arrivata tramite discreti ambasciatori e rivelata poi dal Corriere della Sera, sul fronte opposto si mobilita Chiara Ferragni che, in mezzo a due spot dello shampoo Pantene (ci tocca citarlo, a riprova dell’efficacia dell’investimento), infila una polemica contro Matteo Renzi che si schiera con Salvini per affondare la legge Zan. Segue commento un po’ vintage, «che schifo che fate politici», senza virgola, che fa tanto 2009-2010, quando le proteste anti-casta univano il Corriere della Sera, la Confindustria e il neonato Movimento 5 Stelle.

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Tyrone Mings ha accusato la ministra dell’Interno inglese di aver legittimato gli insulti alla sua squadra

(ilpost.it, 13 luglio 2021)

Un difensore della Nazionale inglese di Calcio, Tyrone Mings, ha criticato la ministra dell’Interno britannica Priti Patel, accusandola di aver contribuito a legittimare il clima politico che ha portato agli insulti razzisti verso i calciatori che hanno sbagliato un rigore nella finale degli Europei contro l’Italia. Mings ha di fatto accusato di ipocrisia la Patel, che in un tweet aveva condannato gli insulti razzisti a Marcus Rashford, Jadon Sancho e Bukayo Saka (tutti e tre appartengono a una minoranza etnica).

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La vittoria agli Europei è un fatto politico

di Mario Sechi (agi.it, 12 luglio 2021)

Lo sport è una grande officina d’immaginario. Il Calcio è il suo prodotto più sofisticato, il gioco bellissimo. La Nazionale italiana ha vinto la finale dei campionati europei, in casa dei Leoni d’Inghilterra, in un luogo dove si entra in punta di piedi, Wembley, il tempio del football. Abbiamo visto una partita-thriller, il gol inglese al gin ghiacciato, appena usciti dallo spogliatoio, una frustata, il pareggio da biliardo di Bonucci, il possesso di palla schiacciante degli Azzurri, i supplementari e poi la giostra dei rigori con due parate sibilanti come il vento di Gigio Donnarumma, l’uomo elastico.

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Anche la Bulgaria ha il suo Beppe Grillo

di Monica Perosino (lastampa.it, 12 luglio 2021)

Non sono bastati cento giorni per strappare la Bulgaria dall’incertezza, sospesa tra la voglia di lasciarsi alle spalle dieci anni di impero Borissov e i timori di affidarsi alle vaghe promesse del cantante anti-sistema Trifonov. Nemmeno le elezioni anticipate di ieri, necessarie dopo un nulla di fatto lo scorso 4 aprile, dicono in modo chiaro chi dovrà guidare la Bulgaria, con un testa a testa tra il partito Gerb di centrodestra guidato dall’ ex primo ministro Boyko Borissov e il rivale populista C’ è un popolo come questo (Itn) del popolare intrattenitore televisivo e cantante Slavi Trifonov.

Reuters

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“Il portavoce” diventa un film

di Andrea Minuz (ilfoglio.it, 9 luglio 2021)

C’è solo un modo, in Italia, per togliersi il peso di aver partecipato a un reality: darsi al cinema. Il povero Pietro Taricone e Luca Argentero diventarono attori grazie al Grande Fratello, Rocco Casalino diventerà un film. Nel grand tour delle interviste organizzate per l’uscita del suo libro autobiografico, Il portavoce, tornava sempre l’odioso riferimento a quella prima edizione del GF e lui andava su tutte le furie. Evidentemente l’ascesa politica non era bastata. Ci vuole il cinema, avrà pensato Rocco. Eccolo dunque pronto a riannodarsi a tutta la gloriosa tradizione del nostro film civile, Rosi, Petri, Damiani, Casalino.

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Bergoglio e lo scandalo del dolore

di Davide Rondoni (quotidiano.net, 6 luglio 2021)

Il mondo in apprensione per un corpo. Quello del Papa. Era successo anche quando, spudoratamente, Papa Wojtyła appariva macilento, ammutolito e sacro. E poi per Papa Ratzinger, che apparve, prima di quasi celarsi, infragilito e lucente. Il cristianesimo è la fede in un corpo. Non in un’idea. Perciò l’apprensione per il corpo del Papa non è la medesima apprensione per il corpo, che so, di un presidente o di una star. Somiglia, specie per come ne parlano i media. Ma, per i cristiani, è tutt’altra faccenda. È un’apprensione mista a gratitudine. Insomma, è il ripetersi, il rinnovarsi di una questione che non si esaurisce con la ovvia e giusta apprensione per il corpo di un leader.

Ph. Daniel Dal Zennaro / Efe

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Il corpo del Papa e chi lo cura

di Enrico Cicchetti (ilfoglio.it, 5 luglio 2021)

«Sua Santità Papa Francesco è in buone condizioni generali, vigile e in respiro spontaneo», ha garantito il direttore della Sala stampa vaticana. «L’intervento chirurgico per la stenosi diverticolare effettuato nella serata del 4 luglio ha comportato una emicolectomia sinistra ed ha avuto una durata di circa tre ore. Si prevede una degenza di circa sette giorni salvo complicazioni». Il chirurgo che ha operato il Papa al Policlinico Gemelli di Roma — che, per la sua ripetuta frequentazione, Giovanni Paolo II ribattezzò «il Vaticano n. 3», dopo il Palazzo apostolico e la residenza di Castel Gandolfo — si chiama Sergio Alfieri, ha cinquantacinque anni e fino ad oggi ha condotto più di 9mila interventi. E oggi le agenzie battono che il medico proviene dalla «scuola dei chirurghi vicini ai pontefici».

Domenico di Bartolo, “Governo e cura degli infermi”, 1440 (Siena, Spedale di Santa Maria della Scala)

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